Jesi-Fabriano

Il ct Roberto Mancini con gli arbitri di Jesi per ricordare Romeo Giannoni, «un fratello maggiore»

La riunione in video conferenza nel segno del "Presidentissimo" al quale la sezione diretta da Riccardo Piccioni è intitolata. Il tecnico avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia ufficiale, rinviata per l'emergenza

Il Ct della Nazionale italiana di calcio Roberto Mancini ospite in video conferenza degli arbitri della sezione Aia di Jesi (foto da pagina Fb Aia Jesi)

JESI – Un ospite d’eccezione nel segno del ricordo di una persona speciale. Soprattutto le più giovani leve della sezione Arbitri di Jesi non potevano credere ai loro occhi quando ieri sera (28 aprile), riuniti fra di loro in video conferenza, hanno visto comparire sullo schermo come partecipante al loro incontro anche volto e figura di Roberto Mancini, ct della Nazionale italiana di calcio. Una presenza a sorpresa orchestrata dal presidente della sezione Aia jesina, Riccardo Piccioni, grazie alla disponibilità del commissario tecnico Mancini e alla intermediazione di Bruno Sassaroli.

In piedi, a destra, Romeo Giannoni viene premiato dall'attuale presidente della sezione Aia di Jesi, Riccardo Piccioni (foto da pagina Fb Aia Jesi)
In piedi, a destra, Romeo Giannoni viene premiato dall’attuale presidente della sezione Aia di Jesi, Riccardo Piccioni (foto da pagina Fb Aia Jesi)

L’incontro aveva un fine prioritario: ricordare Romeo Giannoni, il “Presidentissimo” scomparso l’anno scorso e al quale è stata intitolata la sezione jesina dell’Aia. Una figura di jesino e di “pradarolo” doc al quale lo stesso Roberto Mancini è stato ed è molto legato, al punto da definirlo davanti ai giovani fischietti «un fratello maggiore».
Il ct azzurro avrebbe dovuto presenziare alla ufficiale cerimonia d’intitolazione a Giannoni della sezione nel prossimo mese di maggio ma il blocco legato all’emergenza sanitaria per Coronavirus ha inevitabilmente costretto al rinvio. Ma il presidente Piccioni ha lo stesso voluto trovare il modo di ricordare Romeo insieme a Roberto Mancini.

Roberto Mancini
Roberto Mancini

«Per noi è stato un momento emozionante – dice Piccioni – ascoltare le parole piene di affetto che il mister ha dedicato a Romeo, che ne accompagnò i primi passi calcistici sul campo del San Sebastiano, ricordandolo come “un fratello maggiore”. Abbiamo potuto così avvicinare un Romeo ancora giovane, che negli anni ’70 e ’80 ruotava attorno all’Aurora e che noi non abbiamo conosciuto ma che dalle parole di Mancini è emerso come un punto di riferimento per tanti giovani calciatori».

Il ct ha pure risposto ad alcune domande dei giovani fischietti jesini, «ancora una volta dimostrando quella sensibilità umana che, maturando con gli anni, ne ha fatto oggi uno dei protagonisti del mondo calcistico fra i più seri ed equilibrati. E forse non è un caso che proprio sotto la guida di una mano così matura ed equilibrata, la sua Nazionale abbia riscosso quei successi e raggiunto quei traguardi così importanti che tutti celebriamo e che hanno riavvicinato alla Nazionale tanti tifosi».

Sono centotrenta gli associati alla sezione jesina dell’Aia. Lo stesso corso per diventare arbitri di calcio, che si sta a sua volta svolgendo in video conferenza, è alle battute finali e a breve entreranno a far parte della famiglia arbitrale jesina nuove leve.

«In queste riunioni settimanali in video conferenza – spiega Piccioni – io e il consiglio direttivo cerchiamo non solo di tenere i ragazzi aggiornati sul regolamento, grazie ai  quiz tecnici che periodicamente proponiamo loro, ma anche di offrire agli associati un momento di socializzazione a distanza interrogandoli su cosa pensano della situazione attuale, o su come trascorrono il loro tempo di “clausura”, magari dedicandosi a nuovi hobby o coltivando nuovi interessi, dalla musica alla lettura. Ultimamente abbiamo iniziato un confronto fra diversi sport praticati in parallelo da alcuni nostri associati, alla ricerca di analogie e differenze e la cosa si sta rivelando molto interessante».

Dice il presidente: «Quello che comunque emerge nitidamente è la grande voglia di ritornare a correre sul prato verde dei campi sportivi, di tornare a salutarsi in presenza e non più davanti ad uno schermo, e di ricominciare tutti insieme una nuova preparazione atletica col nostro preparatore Giovanni Galeazzi, che in questi anni ha fatto con i ragazzi un lavoro atletico e comportamentale  straordinario».

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