Jesi-Fabriano

Crollo Jesina, Cossu: «Fare di tutto per continuare a esistere»

«Sento molti dire che sarebbe meglio fallire e ripartire magari in Prima categoria. Io non la penso così» dice il vice presidente leoncello. Dopo lo stop con l'Avezzano, retrocessione in Eccellenza dietro l'angolo

Jesina- Avezzano

JESI – «Sono convinto che la Jesina debba continuare a esistere. Sento molti dire che sarebbe meglio fallire e ripartire magari in Prima categoria. Io non la penso così». Così Alessandro Cossu, da qualche giorno rientrato alla Jesina con il ruolo di vice presidente. Sconfitti dall’Avezzano al 94’, i leoncelli sono sempre più ultimi in classifica e avviati alla retrocessione in Eccellenza. Dopo cinque sconfitte consecutive (Jesina sempre k.o. col nuovo anno e nel girone di ritorno) e in vista di un ciclo terribile che la porterà ad affrontare le trasferte di Vasto e Matelica e nel mezzo la sfida casalinga col Pineto, la squadra di Trillini è ormai precipitata a sei punti dai playout. Inevitabile, anche se in società si dichiara di voler continuare fino a che sarà possibile a lottare per la salvezza, pensare al futuro. Sarà in Eccellenza o ancora più in basso?

Alessandro Cossu, oggi direttore generale della Sangiustese

Dice Cossu: «Vincere campionati e risalire non è semplice a nessun livello e anche ripartire più in basso richiederebbe comunque soldi e impegno. E allora occorre intanto fare di tutto in campo fino a che è possibile per cercare di restare in D e poi, in caso, ripartire dall’Eccellenza ricostruendo i rapporti con la città a tutti i livelli, dal vivaio all’amministrazione comunale. Dobbiamo parlare con serietà. Dare una mano alla Jesina non comporterà rischi, si partirà con un nuovo percorso. Siamo aperti a tutto e non è detto che chi c’è ora non possa farsi da parte o partecipare con un’altra veste. È importante provarci».

Sauro Trillini, tecnico della Jesina

Dopo la sconfitta con l’Avezzano, il tecnico Sauro Trillini aveva difeso l’impegno di una squadra giovane come mai (sei under in campo, panchina tutta di fuori quota), che era stata a fine gara oggetto delle critiche di parte del pubblico.

«Spiace per i tifosi che, in una piazza blasonata come Jesi, ci tengono. Ma nessuno può imputare qualcosa all’impegno dei ragazzi. Negli spogliatoi, c’è chi è in lacrime- aveva detto il tecnico- difendo questo gruppo che sta onorando la maglia con ciò che ha e continuerà a farlo. Avevamo in campo tanti under, ragazzi che hanno dato tutto quello che avevano in corpo e ai quali davvero poco può essere rimproverato. Non posso che essere orgoglioso di loro. Qui non ci sono mercenari ma giocatori che sono andati in campo anche senza essere al meglio e giovani che hanno fatto tutto il possibile».

Nel prossimo turno, domenica 9 febbraio, Jesina in visita alla Vastese.

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