Jesi-Fabriano

Calcio, accordo tra Junior Jesina e Collegio Pergolesi

Gli allenamenti della Scuola Calcio Roberto Mancini nello storico campo della Struttura per anziani, inutilizzato da 40 anni

Marco Cerioni, direttore generale Junior Jesina

JESI – Accordo tra la “Junior Jesina L Scuola Calcio Roberto Mancini” e il Collegio Pergolesi di Jesi per l’utilizzo del campo da calcio della storica struttura che oggi è una residenza protetta per gli anziani.  «Un accordo che è ricco di significato, in particolare dal punto di vista educativo», sottolinea il presidente della Scuola, Sirio Tantucci.

Da sinistra Sirio Tantucci, Enrico Carrescia e Aldo Mancini

 Dopo oltre 40 anni il campo da calcio del Collegio Pergolesi ritorna a svolgere la sua funzione ospitando gli allenamenti della Scuola calcio che ha la qualifica Élite. Durante un incontro tra dirigenza del Collegio e della Scuola e lo staff tecnico, è stata data ufficialità all’accordo, che prevede l’utilizzo del campo e l’impegno, da parte della Scuola, di renderlo migliore attraverso manutenzione e cura. All’incontro ha preso parte anche Aldo Mancini, presidente onorario della scuola.

 «Siamo onorati di aver stipulato l’accordo con la prestigiosa struttura del Collegio Pergolesi. A partire da questa stagione i bambini e i ragazzi della “Junior Jesina L Scuola Calcio Roberto Mancini” potranno allenarsi in uno spazio che è sempre stato un punto di riferimento per gli jesini e che ha accolto, fino a fine anni ’70, tanti giovani sportivi tra cui il ct della nazionale Roberto Mancini», afferma Marco Cerioni, direttore generale della Scuola.

Collegio Pergolesi
Il Collegio Pergolesi

«Allenarsi al Collegio Pergolesi è un’occasione in più per i giovani atleti per mettere in pratica, con più convinzione, correttezza, educazione e intelligenza – precisa Tantucci – Da parte dei ragazzi mai dovrà mancare il rispetto anche nei confronti dei tanti nonni che faranno il tifo per noi».

 «Far entrare nell’area del Collegio Pergolesi giovani atleti, così come accade con il pattinaggio artistico, significa ridare vitalità alla struttura. Siamo vissuti per 50 anni in mezzo ai ragazzi, per educarli e sappiamo benissimo che lo sport fa bene, come i latini hanno sintetizzato nel detto “mens sana in corpore sano”. Lo sport lo abbiamo sempre apprezzato, praticandolo noi stessi e facendolo praticare a chi frequentava il Collegio (tra gli studenti che in passato lo hanno frequentato, anche l’indimenticabile presentatore tv Corrado ndr) – ha affermato durante l’incontro Fr Tito, Superiore della Comunità del Collegio Pergolesi – Tutti i miei confratelli ed io siamo molto favorevoli ad ospitare la “Junior Jesina L Scuola Calcio Roberto Mancini”. Esprimo inoltre l’entusiasmo dei “vecchietti” della struttura: quando vedono i ragazzi gli si illuminano gli occhi. Vedere i giovani è, anche per loro, positivo. Qui abbiamo anche il pattinaggio: ai vecchietti piace vedere chi pratica lo sport, si mettono dietro schierati. Vi auguro buon lavoro – ha detto rivolgendosi allo staff sportivo – e grazie della gioventù che ci porterete».

A sottolineare l’entusiasmo anche Enrico Carrescia, direttore generale della Residenza anziani Collegio Pergolesi: «in passato abbiamo manifestato più volte la volontà di riaprire le porte del nostro campo da calcio. Appena si è presentata l’occasione attraverso un confronto iniziale con Aldo Mancini, non ho perso tempo. Subito vista la solidità della Scuola, ho sottoposto alla congregazione l’accordo che è stato approvato e sono stati così concessi gli spazi, come accadeva in passato con altre realtà calcistiche».

 Durante l’incontro sono state rese note anche le nuove linee guida che saranno sottoposte a bambini, ragazzi e genitori ad inizio stagione attraverso un patto fatto di regole e di rispetto verso il lavoro degli allenatori, degli arbitri e di tutti gli atleti, compresi gli avversari. 

Infatti, come annunciato a luglio dal direttore generale Cerioni, «in campo si punterà a valorizzare la crescita umana dei ragazzi, puntando sul ruolo educativo del calcio con l’obiettivo non è solo quello di formare calciatori, ma di formare uomini. Insieme, cercheremo di far recepire le regole comportamentali di correttezza sportiva perché è sì importante l’agonismo, ma ugualmente lo è la correttezza umana dentro e fuori dal campo. Educare ad uno spirito di correttezza significa coinvolgere anche arbitri e famiglie».

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