Jesi-Fabriano

Buoni spesa, circa 800 le domande pervenute all’Asp 9. «Trovate anomalie»

L'azienda ha rilevato nelle richieste diverse dichiarazioni non veritiere e ricorda che tutte le autodichiarazioni presentate vengono trasmesse alla Guardia di Finanza per i relativi accertamenti

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JESI – Sono circa 800 le domande già pervenute all’Asp Ambito 9, tramite l’apposita piattaforma online, per accedere ai buoni spesa alimentari da parte di cittadini residenti a Jesi e negli altri 9 Comuni che hanno delegato all’Azienda tale servizio (Castelbellino, Castelplanio, Cingoli, Filottrano, Maiolati, Mergo, Monsano, Monte Roberto e Santa Maria Nuova). «E da un primo esame è emerso che diverse persone, pur di ottenere il beneficio, stanno fornendo dichiarazioni non veritiere o comunque anomale circa la propria situazione lavorativa che rappresenta il requisito principale per l’accesso ai buoni spesa», fa sapere l’ente.

A tal fine l’Asp ricorda che tutte le autodichiarazioni presentate vengono trasmesse alla Guardia di Finanza per i relativi accertamenti e, laddove fossero mendaci, oltre a non dare diritto al buono spesa alimentare, sono perseguibili a norma di legge. La stessa Asp informa che tramite la piattaforma on line è possibile ritirare la domanda.

In particolare, si ricorda che gli unici soggetti titolati a beneficiare dei buoni spesa alimentari sono in via prioritaria le famiglie monoreddito dove il lavoratore – titolare di partita Iva o con contratto di prestazione occasionale, stagionale o intermittenza –  abbia sospeso o ridotto la propria attività a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19, oppure chi, per lo stesso motivo, sia disoccupato o in cassa integrazione. Infine i nuclei familiari già in carico ai servizi sociali. Possono presentare richiesta anche i cittadini beneficiari di reddito di cittadinanza o altre forme di sostegno pubblico, ma si darà priorità a chi tale sostegno non lo riceve.

Il buono spesa alimentare, il cui valore varia da 150 a 450 euro a seconda della composizione del nucleo familiare, viene erogato attraverso un voucher elettronico che verrà comunicato al beneficiario sulla base delle valutazioni del servizio sociale dell’Asp e fino ad esaurimento dei fondi.

Per questo nuovo bando le risorse a disposizione sono minori rispetto al passato, sia per una decurtazione di quanto assegnato dal governo, sia per la scelta dell’Asp di destinare il 40% dei fondi ai buoni pasti alimentari e il restante 60% al sostegno al pagamento di canoni di locazione o utenze con un bando che sarà pubblicato nel 2022. Tanto per fare un esempio, solo per Jesi le risorse ammontano a circa 65mila euro contro i 218mila del precedente stanziamento. Ed anche tale scenario ha portato il personale Asp ad avere fin da subito un supplemento di attenzione nella valutazione delle domande, consentendo come detto di accertare immediatamente diverse anomalie ed assicurandosi che possano beneficiare del buono spesa chi effettivamente si trovi in una situazione di difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.

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