Jesi-Fabriano

Biodigestore, Jesi ritira la propria candidatura. E si scaglia contro l’Ata rifiuti

Il consiglio comunale è chiamato ad approvare la rinuncia all’insediamento dell’impianto all’interno del perimetro comunale, stigmatizzando l’operato dei vertici dell’Assemblea d’ambito

Il sindaco Massimo Bacci

JESI – Niente più biodigestore a Jesi. La rinuncia comunicata a voce dal Comune è ora formalizzata in consiglio comunale. Giovedì e venerdì 29-30 luglio verrà messa al voto una pratica in cui si ufficializza il No all’insediamento dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti all’interno del perimetro comunale, scagliandosi contro l’assemblea d’ambito Ata.

I consiglieri di maggioranza e opposizione saranno pertanto chiamati a votare «la revoca la deliberazione del Consiglio Comunale n. 118 del 3 Agosto 2019, avente ad oggetto “Possibile insediamento e realizzazione a Jesi di un impianto biodigestore- Atto di indirizzo” vista la volontà di non discutere la proposta di questo Comune da parte di ATA ATO2 Ancona e il sostanziale non accoglimento di quanto previsto nell’atto deliberativo ed in considerazione della mancanza delle necessarie condizioni di assoluta trasparenza del percorso politico svolto dall’ATA fino a questo momento che rende vana ogni possibile interlocuzione, nonostante le numerose comunicazioni ufficiali fatte dal Comune di Jesi».

Non solo. Si chiederà anche, nell’atto in votazione, «di esprimere forte contrarietà all’operato dei vertici di ATA ATO2 Ancona nel percorso politico ed amministrativo in premessa descritto, sottolineando la mancanza di un doveroso approfondimento delle questioni inerenti le scelte gestionali, confrontando criteri di vantaggio economico e di efficienza per i Comuni ed i cittadini dell’ambito, subordinando invece le stesse a logiche diverse e discutibili che, negli anni, hanno portato l’Assemblea a dover adottare un piano d’ambito incompleto e fumoso, prendendo nel contempo decisioni basate per lo più su “desiderata” politica, illogicità e incoerenza, senza un vero studio della questione rifiuti e soprattutto senza un vero momento di confronto e di approfondimento fra tutti gli Enti interessati sul tema e sulle criticità sollevate nell’Assemblea d’Ambito», nonché «di rilevare che le scelte politiche fino ad ora compiute hanno portato risultati decisamente negativi a discapito della pianificazione e programmazione della gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia di Ancona, con gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale, che rischiano di provocare ulteriori danni economici agli Enti Locali ed agli utenti».

Non finisce qui. L’amministrazione intende ricevere mandato dall’aula consiliare per esprimere «contrarietà all’operato del Direttore dell’ATA e pertanto di dare mandato alla Giunta Comunale e al Sindaco di verificare la regolarità degli atti dallo stesso sottoposti all’Assemblea e la sua posizione all’interno dell’ATA in considerazione di un incarico diretto, conferito inizialmente a tempo determinato e per un breve periodo, senza preventiva selezione pubblica preceduta da specifico bando pubblico, incarico che è stato prorogato nel tempo in virtù di semplici rinnovi di convenzione».

Non mancherà il dibattito sulla questione, essendo molto differenziate le posizioni di partiti e movimenti cittadini.

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