Jesi-Fabriano

Barriere architettoniche: approvato il Peba e per la stazione dialogo con le ferrovie

«Si è conclusa la fase conoscitiva e iniziale del progetto», ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici di Jesi Roberto Renzi

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Da sinistra l'architetto Francesco Stolzuoli, l'architetto Alberto Federici e l'assessore Roberto Renzi

JESI – Approvato il Piano di abbattimento delle Barriere Architettoniche (Peba) disciplinato dalla legge 41 del 1986. Il Comune di Jesi quindi, dopo un anno di lavoro e trent’anni di attesa, adotta il Piano.

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L’architetto Alberto Federici, l’assessore Roberto Renzi l’architetto Luca Marzi

«Si è conclusa la fase conoscitiva iniziale del progetto – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi – Già nel precedente mandato l’amministrazione aveva intrapreso questa strada. E’ stato un grande lavoro quello di individuare i percorsi in città che dobbiamo portare avanti: queste rilevazioni andranno aggiornate e il lavoro dovrà essere esteso a tutte le strutture pubbliche, comprese quelle sportive».

A redigere il progetto, oltre agli uffici interni del Comune, sono stati gli architetti Luca Marzi e Francesco Stolzuoli vincendo una gara per 15mila euro. «Il Piano vuole favorire l’integrazione sociale – ha aggiunto l’architetto del comune Alberto Federici – recuperare le zone limitrofe della città, vuole essere condiviso, consultabile e deve essere aggiornabile».

Un lavoro di carattere conoscitivo quindi: «La disabilità è una questione ambientale – ha precisato Marzi – I 180 chilometri di marciapiedi presi in esame sono una risorsa per tutti i cittadini, non solo per i disabili. Non tutti i problemi sono risolvibili. Questo progetto si appoggerà alla piattaforma “Elocate” che permette di conoscere il percorso più adatto per raggiungere una zona o per muoversi all’interno di un edificio pubblico».

«Il lavoro svolto permetterà di coordinare tutti gli interventi futuri – ha spiegato Stolzuoli – Ciò significa affrontare le questioni con una cultura diversa». Il lavoro ha preso in esame gli istituti scolastici, alcuni dei quali sono inaccessibili come il Romero e il Negromanti, per un importo complessivo che va dai 450mila euro ai 700mila euro. Gli architetti hanno preso in considerazione la struttura ma anche i percorsi per raggiungerla. Marciapiedi e percorsi cittadini invece, richiederebbero una spesa che va dal milione e 800mila ai due milioni e 600mila euro di spesa. Tutto il materiale redatto dallo studio sarà presto consultabile sul sito del Comune di Jesi.

Recentemente la Cellula di Ancona dell’Associazione Luca Coscioni aveva incalzato il comune in merito alle barriere alla stazione ferroviaria: «Faremo da tramite con le ferrovie per la questione» ha assicurato l’assessore.

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