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Bar, pub e ristoranti chiusi, gli operatori di Jesi si compattano: ecco le richieste alle istituzioni

Quarantuno gli esercenti della città che, nel condividere le preoccupazioni, formulano proposte concrete, auspicando «una pronta risposta dalla politica» alle ripercussioni del coronavirus sulle loro attività

Foto di Pexels da Pixabay

JESI – «Chiediamo una pronta risposta dalla politica». A sollecitarla, sono una quarantina di operatori di bar, pub e ristoranti della città. Si rivolgono direttamente alle istituzioni formulando proposte concrete a sostegno del settore. «Il non accoglimento di queste istanze, costringendoci a rinunciare alla quasi totalità del nostro fatturato, ci metterebbe di fatto nell’impossibilità di riprendere le nostre attività lavorative già devastate dall’emergenza coronavirus – rimarcano -. La crisi è grave, tangibile e si prospetta di lungo periodo».

Alla luce delle prossime restrizioni quindi, che saranno obbligatorie per la riapertura dei locali pubblici nella fase 2 legata al Coronavirus, gli addetti del settore, riuniti in un unico gruppo a livello regionale, e ben coordinati su Jesi, si rivolgono direttamente agli organi amministrativi competenti di Governo, Regione e Comuni.

Ecco le richieste:

1 – Intervenire direttamente tramite credito d’imposta sull’affitto ai proprietari degli immobili commerciali che non si vedono pagare i canoni con durata almeno fino al 31/12 esteso anche agli affitti di ramo d’azienda.
2 – Mantenere la cassa integrazione CIG per i dipendenti ed il sussidio INPS (600-800 Euro) per imprese, partite Iva e ditte individuali almeno fino al 31/12 e la reintroduzione dei VOUCHER per le prestazioni lavorative occasionali.
3 – Il congelamento del pagamento di tutte le tasse, imposte e contributi e successiva rateizzazione almeno fino al 31/12
4 – L’annullamento di tutte le tasse e gabelle delle bollette per le utenze (intese come tutte le spese che non vanno al fornitore dei servizi ma allo Stato) e quelle comunali (TARI, TOSAP ecc…)
5 – La sospensione immediata dei mutui per la prima casa per i titolari di partita Iva e ditta individuale e lavoratori dipendenti in cassa integrazione con accesso a fondi di garanzia. Sospensione immediata dei mutui con accesso a fondi di garanzia per le attività commerciali coinvolte nelle chiusure per coronavirus
6 – La concessione immediata di una parte di liquidità a fondo perduto per le attività in crisi visto le difficoltà temporali di arrivare al prestito garantito dallo Stato. Inoltre il merito di credito e le condizioni applicabili essendo a discrezionalità delle banche, rendono l’erogazione ulteriormente difficile ed intempestiva.
7 – Maggiore chiarezza ed altrettanta fattibilità per le disposizioni di sanificazione ed i distanziamenti tra i tavoli e tra i clienti. Allo stato attuale, questo è lo scoglio maggiore che ci impedisce di lavorare in piena sicurezza, tranquillità ed economicità. Non vogliamo e altresì non ci aspetta nessuna improbabile delega sul controllo della clientela in materia sanitaria considerata oltretutto la gravità della situazione con il rischio di incorrere in multe e sanzioni per azioni che non ci appartengono.
8 – Contributi a fondo perduto su spese per adeguamenti sanitari per l’acquisto di macchinari, mascherine, guanti, particolari sanificanti, separatori in plexiglas ecc., dovute al coronavirus e certezza di poter disporre di canali di approvvigionamento certi e sempre riforniti.
9- Concessione, o ampliamento, a titolo gratuito di aree di servizio esterne adiacenti, o nelle immediate vicinanze, dei locali. Predisporre ampie aree di servizio esterne ai locali dove permettere la sosta contingentata degli avventori, sul suolo pubblico a titolo gratuito; ove ci siano già concessioni in essere (dehors) permettere l’ampliamento della superficie di pertinenza.

Questi i firmatari: Jack Rabbit Brewpub, Hemingway Cafè, Mezzometro, Rambaldus Cocktail Bar, Oscar Wilde Irish , Pizzeria/Focacceria Numero Uno, Corso Piccolo Caffè, Trattoria Della Fortuna, Transylvania Vinyl Bar, La Mangeria, Caffè Europa, Comida Tapas Bar, La Picca Wine Bar, Hosteria Dietro Le Quinte, Ristorante La Brusca, Cibariando, H22, Le Tre Botteghe, Il Pasticcere, Birreria Sant’Agostino, Vox Live Club, Arilù, Giu’ San Pietro, Osteria Pizzeria Gatto Matto, Laboratorio, Jesi Caffè, Caffe’ Imperiale, La Salsicciona, Rossointenso Enoteca Ristorante, Ristorante Viviziamo, Giù All’angoletto, Pausa Caffè Viale, Pepito Ristorante Pizzeria, Coffee Break/Cibi 22, Poldo Burger Bar, Hakuna Matata Cafè, Caffè Del Teatro, Sardina Street Food, Tabano Ristorante Casolare, American Bakery, ManCave Cafè, Il Tavernacolo, Bar Pasticceria Sogni di Zucchero, Ristopizza 0731, Con Gusto, Bar Tasso Alcolico, Bar Evoke, La Rincrocca, Vecchia Pizzeria, Ghiottone, Why Not.

Diverse, intanto, le adesioni al flash mob serale (ore 21). I locali della città accenderanno le luci e le insegne per protestare contro le decisioni del governo e “farsi vedere”.

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