Jesi-Fabriano

Badante tenta il suicidio, salvata da due Carabinieri

È accaduto a Santa Maria Nuova dove la donna dopo aver dato in escandescenze contro il suo assistito, si era nascosta nel vano caldaia della casa per farla finita stringendosi al collo un foulard

Da sinistra: il maresciallo Carlo Di Primio e il brigadiere Giuseppe Carosella

SANTA MARIA NUOVA – Ci sono volute capacità operativa e presenza di spirito da parte di due Carabinieri che il 31 maggio scorso sono intervenuti in una abitazione di Santa Maria Nuova riuscendo nell’intento di salvare una donna che aveva tentato il suicidio.

Il comandante della locale Stazione, maresciallo Carlo Di Primio e il brigadiere Giuseppe Carosella, infatti, in una disperata lotta contro il tempo, hanno efficacemente soccorso una badante di 55 anni che per essersi stretta al collo un foulard si trovava in evidente stato di insufficienza respiratoria.

I due militari, dopo averla individuata, hanno subito messo in opera un intervento di primo soccorso: le hanno strappato quel “cappio” e immediatamente girata su un fianco, avendo anche cura di estrarle la lingua per permetterle di poter ritornare a respirare normalmente – e senza che le vie respiratorie rimanessero in qualche modo occluse – in attesa del personale medico.

La donna assisteva un uomo contro il quale, poco dopo mezzogiorno di quel 31 maggio, all’improvviso, aveva dato in escandescenze: un comportamento aggressivo sottolineato da urla ripetute.

Tutto quel clamore aveva fatto scattare l’allarme ma quando i Carabinieri erano intervenuti non erano riusciti a rintracciarla nell’abitazione.

La donna, infatti, si era nascosta nel vano caldaia e proprio lì aveva deciso di farla finita. Ma i rantoli provenienti dall’interno hanno richiamato l’attenzione del maresciallo Di Primio e del brigadiere Carosella i quali si sono introdotti nel vano rinvenendola distesa a terra e in condizioni critiche.

Il loro intervento è servito per evitare il peggio sino a quando è intervenuto il 118 che ha trasportato la donna all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi dove è stata, poi, ricoverata in psichiatria.

 

 

 

 

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