Jesi-Fabriano

Aumento parcheggi a pagamento, «nessun intento vessatorio»

L'ipotesi di incrementare gli spazi blu di sosta in città è approdata oggi in consiglio comunale, sollevata da Andrea Binci del Pd. La risposta dell'amministrazione

Il consiglio comunale di Jesi nella passata consiliatura

JESI – Nessun intento vessatorio. Il Comune lo ribadisce, incalzato da Andrea Binci del Pd sull’aumento dei parcheggi a pagamento (leggi l’articolo). Oggi, in consiglio comunale, l’esponente Pd ha presentato un’interpellanza in merito per conoscere i motivi che hanno spinto la giunta a prevedere l’incremento degli spazi blu di sosta in città (ecco dove, leggi l’articolo).

A rispondere è stata di nuovo l’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano, che nei giorni scorsi aveva anticipato le motivazioni di un provvedimento che sta facendo storcere il naso a molti (leggi l’articolo).

«Era già nelle intenzioni di questa amministrazione l’aumento dei parcheggi a pagamento, come ampiamente anticipato, ma il nostro obiettivo, a differenza di quanto è stato detto da alcuni, non è quello di vessare i cittadini – ha ribadito l’assessore Napolitano -. Agevoleremo le commissioni veloci per consentire il ricambio negli spazi blu e dare la possibilità a tutti di parcheggiare, nonché i residenti e chi lavora in centro storico. Vogliamo incentivare i mezzi pubblici, le biciclette e i pedoni. Nel contempo abbiamo predisposto un nuovo piano del trasporto pubblico, inizieremo a discuterlo lunedì. Pensiamo a corse degli autobus più semplici, con tragitti più brevi per renderle più frequenti. La sosta sul suolo pubblico, a nostro parere, va regolamentata, non può essere considerato suolo privato come accade, in diversi casi, ora. Prevediamo inoltre interventi di riqualificazione delle aree di sosta, alle Conce ad esempio, e alla stazione ferroviaria».

Binci, in risposta all’assessore Napolitano, ha ribadito che, a suo parere, «la decisione è stata presa per fare cassa, che saranno le attività del centro ad essere penalizzate e che i cittadini prendono l’auto perché ne hanno bisogno, non certo per inquinare».

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