Jesi-Fabriano

Mutuo per il Corso, Bacci al veleno: «Critiche da chi ha lasciato Jesi con le toppe al sedere»

Dura reazione del primo cittadino all'attacco del Partito Democratico su bilancio e lavori pubblici. «Dimenticano che abbiamo ereditato un Comune con oltre 35 milioni tra indebitamento e debiti fuori bilancio, un fardello di quasi 1000 euro a testa per ogni cittadino. Parlano senza vergogna né pudore»

Massimo Bacci

JESI – «È davvero paradossale che le critiche al bilancio giungano da chi, come il Pd, ha governato per oltre 35 anni la città lasciando il Comune con le toppe nel sedere e i quartieri in uno stato di pietoso degrado». Così il sindaco Massimo Bacci risponde duramente alle critiche da parte del Partito Democratico sulla scelta dell’amministrazione di contrarre un ulteriore mutuo da 2,5 milioni di euro per il rifacimento di Corso Matteotti.

Bacci aggiunge: «Dimentica, il Pd, che abbiamo ereditato un Comune con oltre 35 milioni tra indebitamento e debiti fuori bilancio, praticamente un fardello di quasi 1000 euro a testa per ogni cittadino, neonati inclusi. Con serietà, rigore e responsabilità abbiamo risanato i conti, avviando una drastica lotta a sprechi e privilegi ed impostando una nuova organizzazione per migliorare i servizi alla comunità. Ed oggi – con una gestione di bilancio che viene considerata da analisi ed economisti tra le migliori d’Italia – siamo nelle condizioni di programmare finalmente investimenti per il futuro della città».

 

Il vecchio rendering di Corso Matteotti (alberi e illuminazione non saranno inizialmente previsti)

Elenca il Sindaco: «Risorse che sono destinate a nuove scuole, alla riasfaltatura di strade e marciapiedi in tutti i quartieri, all’ambiente, al risparmio energetico, alla pavimentazione di un corso restituendo al cuore di Jesi la dignità che hanno tutti i centri moderni, con le vie principali pavimentate e maggiormente attrattive. Mutui per investimenti, dunque, spese per i nostri figli e per il futuro. Non certo come accadeva in passato quando si accumulava debito per pagare consulenze faraoniche o progetti fantasiosi che non avevano possibilità di realizzazione. Lo dovrebbero saper bene certi esponenti del Pd, non tutti fortunatamente, che hanno fatto parte della classe di governo di un recente passato e che ora, senza vergogna né pudore, parlano di conti pubblici».

Conclude Bacci: «Si tranquillizzino comunque: sappiano che non lasceremo mai la città, né sotto il profilo economico né sotto quello delle opere pubbliche, nelle condizioni in cui ce l’hanno lasciata. Perché ci siamo assunti un impegno preciso, al di fuori di ogni ambizione e di ogni carrierismo che non ci appartiene: metterci al servizio della nostra città e dare il nostro contributo per cambiarla».

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