Jesi-Fabriano

Piscina, incontro Bacci – Jesina Pallanuoto. «Serve equilibrio con la proposta del privato ma non è facile»

«Lasciate la vasca così com'è o anche l'attività giovanile resterà esclusa dall'impianto» è l'allarme di dirigenza, atleti e genitori dei ragazzi del vivaio della società granata. «Salvaguardare la maggior parte possibile dell'utenza ma l'intervento serve e va trovato il compromesso con chi è disposto a farlo» dice il sindaco

Incontro in Comune fra il sindaco Massimo Bacci e la Jesina Pallanuoto

JESI – «Abbiamo detto a Team Marche di trovare una soluzione per fare in modo che tutte le attività possano continuare a usufruire della piscina. Proviamo a cercare un equilibrio, c’è la necessità di un compromesso con il privato, che ristruttura e si indebita per 700 mila euro, e la volontà del Comune. Non è facile». Lo ha spiegato il sindaco Massimo Bacci ricevendo, nell’aula consiliare, dirigenza, atleti, familiari di bambini e ragazzini del settore giovanile della Jesina Pallanuoto. Un uditorio preoccupato per le prospettive dell’attività della società granata.

«Chiediamo che a questo punto la piscina, che già non era adeguata per tanta parte dell’attività agonistica, resti almeno così com’è- hanno fatto presente i genitori dei giovani pallanuotisti– perché l’intervento sulla vasca presentato dal privato significherebbe escludere anche gli under 13 e tutta l’attività giovanile dall’utilizzo della piscina comunale».

Incontro in Comune fra il sindaco Massimo Bacci e la Jesina Pallanuoto

A fare il punto, insieme al sindaco, sul project financing per il rifacimento presentato dall’attuale soggetto gestore dell’impianto Team Marche, l’assessora Cinzia Napolitano e il dirigente comunale Mauro Torelli. «Progetto predisposto da Team Marche e approvato dal Comune ma l’affidamento della gestione dovrà comunque passare da un bando pubblico al quale tutti potranno partecipare» ha spiegato l’amministrazione. La proposta di Team Marche prevede, oltre all’intervento sugli spogliatoi, una vasca dalla profondità stabile di 1,30 metri per i primi 10 metri di lunghezza (sui 25 metri totali della piscina), poi di 1,90 metri per il resto. In cambio il Comune affiderebbe al privato che realizzasse il progetto la gestione dell’impianto per 15 anni corrispondendo annualmente un canone di 65 mila euro.

«La piscina ha un’utenza variegata ed è un impianto ormai fatiscente – ha detto Bacci – a rischio prossimo di chiusura se non si interverrà. L’amministrazione comunale deve pensare a salvaguardare la maggior parte possibile di fruitori, con riguardo particolare all’attività dei più giovani. Mentre i più grandi e chi fa agonismo dovranno comunque trovare un’altra soluzione». La Jesina Pallanuoto, e prima di lei la Marche Nuoto, disputa da sempre le proprie gare “casalinghe” fuori città. Ma ora, dicono genitori e società, ad essere “esiliata” sarebbe anche l’attività giovanile. «Con gli under 13- ha spiegato il presidente della Jesina Pallanuoto Gianluigi Traini– stiamo già in deroga nell’attuale impianto (dove l’attuale profondità all’ingresso di 1,30 degrada in maniera costante fino ad 1,90 nda). Con il progetto presentato, non solo gli adulti ma anche i ragazzini sarebbero fuori». Prolungare per una decina di metri la profondità di 1,30 metri permetterebbe al privato, secondo il project financing di cui si tratta, di incrementare l’attività legata ad esempio al fitness in acqua e dunque i margini di rientro. Anche se, dice Traini: «Già nella piscina attuale trovano spazio ad esempio i corsi di acqua bike o per anziani. E le persone con disabilità utilizzano la vasca, e con eccellenti risultati sportivi, sin dai tempi della Marche Nuoto. In sostanza della “vecchia” utenza della piscina resterebbe fuori solo la pallanuoto». Prospettiva che allarma atleti e famiglie. «A condizioni diverse- ha detto Bacci ai presenti- forse il privato potrebbe non essere più interessato ad investire in un progetto di cui, comunque, la piscina comunale ha urgente bisogno. Peraltro, la prima proposta presentata da Team Marche prevedeva l’intera vasca ad 1,30 metri di profondità. Ce ne siamo accorti in tempo, quando stava già per passare in Consiglio, ci ha messo anche in difficoltà e l’abbiamo fatto presente. Già rispetto a quell’idea ci siamo mossi per cambiarla e trovare un compromesso che venisse incontro a tutti».

Intanto sulla piscina partirà dal mese di maggio un primo progetto, pubblico, per l’efficientamento energetico, con rifacimento della copertura: circa 700 mila euro fra contributo regionale e risorse comunali.

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