Jesi-Fabriano

Jesi, in piazza la richiesta di Verità e Giustizia per Giulio Regeni

Presidio e fiaccolata per l'iniziativa di Amnesty International a tre anni dalla scomparsa del giovane ricercatore, sequestrato, torturato e ucciso in Egitto in circostanze mai chiarite. Le parole dei genitori, Paola e Claudio Regeni

La fiaccolata in piazza della Repubblica, a tre anni dalla scomparsa e dall'uccisione di Giulio Regeni

JESI – Presidio e fiaccolata anche a Jesi, ieri, in piazza della Repubblica, per l’iniziativa nazionale di Amnesty International volta a tenere vivo, a tre anni di distanza dalla sua scomparsa, il ricordo di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto in circostanze mai chiarite. Una vicenda sulla quale in tanti, nel continuare a chiedere che si faccia luce ed emerga la verità, sono vicini ai familiari di Giulio Regeni e ai suoi genitori, Paola e Claudio, ospiti nell’Epifania 2018 dell’appuntamento con la Giornata della Pace a Jesi.

La fiaccolata in piazza della Repubblica, a tre anni dalla scomparsa e dall’uccisione di Giulio Regeni

Partecipata l’iniziativa di piazza della Repubblica, dove a intervenire sono stati la responsabile della circoscrizione Marche di Amnesty, Patrizia Corinaldesi, il presidente della Consulta della Pace Paolo Gubbi, l’assessora comunale Paola Lenti. Katia Giaccaglia ha letto uno scritto dello stesso Giulio Regeni all’epoca in cui era studente in New Mexico. In chiusura la professoressa Patrizia Taglianini ha letto la lettera inviata dai genitori di Regeni.

«Un grande saluto a tutte le persone che stasera, e non solo, ci accompagnano ormai da tre lunghissimi anni nel nostro percorso per cercare VERITA’ E GIUSTIZIA per nostro figlio Giulio. È stato ed è un percorso di dolore, come genitori e come cittadini. Ma le vostre “azioni”, anche piccole ma costanti e quotidiane, ci hanno aiutato a tenere sempre viva la nostra ricerca di Verità. Il giallo, colore abbinato al nero, è il colore delle campagne di Amnesty, ma GIALLO è anche il colore di Giulio, perché la tragedia di Giulio, sostenuta da azioni e cuori solidali, sta penetrando sempre di più nelle coscienze delle persone. Il colore giallo è ormai anche il simbolo di questa condivisione. Grazie alle 150 Piazze Amnesty e ad altre ancora, che si sono organizzate. Sentiamo l’energia solidale che ci circonda ed è pronta ad aiutarci, un’energia che non dimentica Giulio e tutto il male che ha subito, come le tante altre vittime al mondo. Noi non molliamo, né per Giulio né per tutti i Giulio e le Giulia d’Egitto. Continuiamo a chiedere di sapere con forza e costanza: chi è stato, perché ha ucciso Giulio, scoprire queste verità sarà fare giustizia; per lui e per tutti coloro che vedono violentemente offesi i loro diritti umani nel corpo e nelle idee. Non esistono altre posizioni in un paese che si ritenga democratico. Vi chiediamo di continuare a starci vicino, con azioni e modalità concrete, esprimendo la vera determinazione, della Scorta mediatica, che non è solo la stampa, ma anche le azioni dei cittadini. Sappiamo bene che ogni giorno avvengono violazioni dei diritti sia a livello fisico che a livello di espressione di idee, sappiamo che molte persone nel mondo si spendono perché ciò non avvenga, ma sappiamo anche che tante persone dirigono “lo sguardo altrove” attuando così un costante allontanamento emotivo. Il tempo della Memoria ci sarà solo quando ci sarà VERITA’ E GIUSTIZIA. Grazie ancora, Paola e Claudio Regeni».

 

 

 

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