Jesi-Fabriano

Jesi, che fine ha fatto la nuova scuola al Verziere?

Lo domanda con una interpellanza il consigliere Pd Andrea Binci. Il Comune: «Da circa un mese il sindaco Massimo Bacci ha inviato una lettera al Miur per chiedere conto del finanziamento che era stato riconosciuto»

JESI – «Quali sono le ragioni che stanno portando al ritardo nella realizzazione della nuova scuola materna in Via del Verziere?». A chiederlo, con una interpellanza, è il consigliere Pd Andrea Binci. Al posto del palazzina ex Crt, da demolire, presente sul posto, nel gennaio 2018 era stato annunciato che sarebbe sorta una nuova scuola grazie ad un finanziamento di poco più di 1,1 milione di euro destinato allo scopo dal Miur tramite l’Inail. Ma di qui fondi non si è più avuta notizia.

Spiegano dal Comune: «Da circa un mese il sindaco Massimo Bacci ha inviato, unitamente al sindaco di Senigallia che vive una analoga situazione, una lettera al Miur per chiedere conto dello stato dei finanziamenti che erano stati riconosciuti ai due enti e delle modalità con cui verranno erogati» Si parla di un edificio destinato a ospitare 130 bambini fra materna e nido.

Ricorda il consigliere Binci: «All’incrocio tra Via del Verziere e Via Fermi è presente il Parco della Magione, in cui sorge un edificio fatiscente EX CRT ormai abbandonato da lungo tempo. In passato era stato chiesto l’abbattimento dell’edificio per rendere maggiormente fruibile e sicuro il parco ma per tale area nel 2018 è stato annunciato un progetto secondo il quale doveva sorgere uno scuola materna di quattro sezioni ed un nido per trenta bambini al posto dell’attuale struttura, il tutto senza scale e barriere architettoniche». Nel progetto era prevista la realizzazione di una piscina interna, uno spazio ad utilizzo polivalente ed un giardino didattico e quindi una riqualificazione complessiva dell’area.

Evidenzia però Binci: «Sono passati quasi due anni e ad oggi non si hanno più notizie della realizzazione della nuova scuola materna e l’area recintata continua a rimanere in stato di abbandono».

Aveva spiegato a suo tempo l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi: «Le possibili famiglie della zona fruitrici del servizio si calcola siano 612 su un totale di 2200 sul territorio. Abbiamo scelto quell’area con l’obiettivo di una riqualificazione, a partire dall’annosa presenza dell’edificio ex Crt in pessime condizioni statiche, e per il quale già ci eravamo orientati verso la demolizione. Una criticità più volte segnalata dai residenti».

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