Jesi-Fabriano

Jesi, per una corretta differenziata arrivano i cartelli in più lingue. «Ma anche fototrappole e app»

In italiano, inglese, spagnolo, arabo e bengalese. «Semplici e stringate indicazioni per andare incontro a quella fascia di popolazione che, anche per differenze linguistiche, stenta ancora a capire come comportarsi in tema rifiuti»

I cartelli plurilingue per la raccolta differenziata a Jesi

JESI – Messaggi in più lingue – italiano, inglese, spagnolo, arabo e bengalese – su adesivi che saranno attaccati alle isole ecologiche automatizzate del centro storico e sui più grandi dei contenitori condominiali presenti in città: riporteranno le indicazioni per una corretta raccolta differenziata e sulle dovute modalità di conferimento dei rifiuti. «Semplici e stringate indicazioni per andare incontro a quella fascia di popolazione che, anche a causa di differenze linguistiche e culturali, stenta ancora a capire come comportarsi bene in tema di rifiuti» spiega l’assessore all’ambiente Alessandro Tesei nel presentare, insieme ad Elisabetta Ubertini di Ata e ad Enrico Scarlato di JesiServizi, l’iniziativa al via.

C’è un problema di abbandono e inadeguato conferimento dei rifiuti che ha più di una origine. Difficile contrastare la pura e semplice inciviltà, complicato affrontare ad esempio in centro storico la questione delle residenze in nero o abusive che in quanto tali non possono utilizzare regolarmente le parte delle isole smart ma intanto, almeno nei confronti di chi buona volontà magari la avrebbe pure ma fa in conti con la barriera della lingua, si mettono in campo le indicazioni in più lingue. «Ha collaborato con noi per una adeguata traduzione anche il Centro culturale islamico – dice Tesei – sulla questione rifiuti stanno dando buoni risultati repressione e contrasto all’abbandono resi possibili dall’utilizzo delle foto trappole da parte della Polizia locale. Quanto alle difficoltà emerse in centro con le ultime nuove isole smart, si sta predisponendo una app che consentirà di individuare quelle vuote e dove c’è ancora spazio nelle quali conferire». Fra i problemi in effetti evidenziati, il rapido riempimento delle isole automatizzate che finirebbe per incentivare il rilascio dei sacchetti dei rifiuti di tanti. «Il vecchio cassonetto tradizionale consentiva un riempimento oltre misura magari lasciando aperto lo sportello – analizza Tesei – col sistema automatico – se il sensore interno ravvisa il pieno, l’isola non si apre. In centro intanto JesiServizi ha avviato un turno di raccolta anche domenicale».

Via Mura Occidentali, le isole smart

Proprio per JesiServizi è il responsabile operativo Enrico Scarlato ad evidenziare l’importanza di un ulteriore miglioramento e aumento della quota di raccolta differenziata. «Siamo stabili al 70% ma pensiamo che quel 30% di indifferenziato che finisce in discarica significherebbe in un anno riempire di rifiuti l’intero Corso Matteotti, dall’Arco a Piazza della Repubblica, fino a tutta l’altezza dei palazzi. Fare meglio si deve, a vantaggio di collettività e ambiente».

Ad occuparsi di predisporre i nuovi cartelli (150 quelli preparati, i primi 20 saranno presto sulle isole smart del centro), l’Ata. «La collaborazione col Comune di Jesi è consolidata – dice Elisabetta Ubertini – questa novità arriva nel momento in cui Ata sta conducendo la campagna informativa su “la buona differenziata” con manifesti sul territorio e sugli autobus sui nostri canali social, fatta anche di monitoraggi e sensibilizzazione. Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa plurilingue che, negli anni, avevamo sperimentato, con l’inglese, a Senigallia ma con una attenzione più che altro rivolta all’utenza turistica».

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