Jesi-Fabriano

Biodigestore a Jesi, le opposizioni unite: «Rinvio. O non si rispetta quasi il 50% dei cittadini»

Tutte insieme per la seconda volta in poco più di una settimana: Pd, Movimento Cinque Stelle, Jesi in Comune, Forza Italia, Insieme Civico. «L'atto di indirizzo sull'impianto nulla ha a che vedere con tutto ciò di cui si è parlato pubblicamente sino ad ora»

JESI – Per la seconda volta in poco più d’una settimana le opposizioni presenti in Consiglio sono di nuovo tutte insieme a protestare. Agnese Santarelli e Francesco Coltorti di Jesi in Comune, Claudia Lancioni per il Movimento Cinque Stelle e Osvaldo Pirani per il Pd, con l’adesione anche dei non presenti Silvia Gregori di Forza Italia e Marco Giampaoletti di Insieme Civico, attaccano sul fronte biodigestore: nel mirino i tempi con cui la seduta consiliare fissata per mercoledì scorso è stata rinviata per il ritardo nel predisporre la documentazione («L’abbiamo saputo dai giornali» dice Santarelli) e l’urgenza con cui una nuova è stata convocata per la mattina di sabato 3 agosto. E poi il contenuto dell’atto di indirizzo di cui sono stati messi a conoscenza solo l’altro ieri: l’ipotesi di una sede dell’impianto alternativa alla Coppetella (l’ex Sadam?), quel 51% della società che dovrà realizzarlo e gestirlo destinato al privato. «Nulla a che vedere con tutto ciò di cui si è parlato pubblicamente sino ad ora- evidenziano le forze di opposizione- nello stesso Consiglio comunale aperto sul tema, chi è intervenuto l’ha fatto su cose che oggi non esistono più». Considerazioni che fanno parlare le minoranze di «totale mancanza di rispetto per il quasi 50% dei cittadini che le opposizioni, tutte insieme, rappresentano».

Attacca Coltorti (Jesi in Comune): «Il rinvio all’ultimo del Consiglio non ha motivazioni tecniche ma solo politiche. Ecco che ci troviamo con un atto dove ci sono cose del tutto diverse da quelle che sapevamo fino a ieri e mai affrontate nel percorso di confronto con la cittadinanza. Con le opposizioni a cui viene negata così la possibilità di svolgere in maniera adeguata il proprio compito». Lancioni (Cinque Stelle) rincara: «Fatica e tempo sprecato quello dei cittadini e nostro per studiare e informarsi su ipotesi poi del tutto cambiate. Ci siamo trovati, con solo tre giorni di tempo, a dover ripartire da zero, perché si parla ora di altre aree per l’impianto e di privatizzazione. Una completa mancanza di rispetto, con cambi di rotta all’ultimo. Il tutto naturalmente in piena estate, con i cittadini che credo ben poco abbiano potuto capire di questa vicenda, specie con questo nuovo atto di indirizzo emerso all’ultimo».

Evidenzia Santarelli (Jesi in Comune): «Non ci sono ad oggi motivi individuabili che giustifichino una convocazione d’urgenza del Consiglio. Piuttosto, si piega il regolamento ad interessi di parte. Intanto spunta la possibilità che un altro biodigestore sorga anche a Montemarciano. Non è un elemento da valutare e verificare? Credo sia d’obbligo il rinvio, troppi i cambiamenti. Se solo si pensa che fino ad ora ci era sempre stata parlato di garanzia della gestione pubblica dell’impianto».
Pirani (Pd) spiega: «Mancano del tutto gli estremi per una convocazione d’urgenza, non c’è alcun rispetto del meccanismo democratico. E questo senza entrare nel merito. Dopo il rinvio, l’atto di indirizzo ci è stato fornito quasi fosse una gentile concessione ma è tutt’altro che un documento solo politico: si entra in precisi tecnicismi sulle prospettive organizzative e di affidamento di gestione, che non sono mai passati per alcuna commissione o per alcune percorso pubblico di partecipazione».

 

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