Jesi-Fabriano

Attentato di Macerata, Jesi si mobilita per la manifestazione nazionale di sabato

«L’episodio di Macerata segue quelli di Fermo e Spinetoli. Ma non è che la punta di un iceberg fatto di risentimento e intolleranza, basato su un’ideologia che non è affatto vaga, ma fascista e razzista», dicono Spazio Comune Tnt Jesi, l'ambasciata dei diritti Jesi, la Polisportiva Ackapawa e Ya Basta Marche

cartelli jesi
Uno degli striscioni apparsi in città nei giorni scorsi

JESI – Il Centro sociale jesino Tnt aderisce e invita a partecipare alla manifestazione antifascista e antirazzista di sabato prossimo, 10 febbraio, a Macerata.

Dopo quanto accaduto per mano di Luca Traini, anche la città di Jesi si sta mobilitando per partecipare: «La partenza da Jesi è alle 13.30 da Porta Valle – fanno sapere lo Spazio Comune Tnt Jesi, l’ambasciata dei diritti Jesi, la Polisportiva Ackapawa e Ya Basta Marche – Il primo tanto paventato atto terroristico in Italia ha avuto luogo; a compierlo è stato un cittadino italiano, bianco e fascista. La cronaca ha raggiunto tutti senza eccezioni. L’episodio di Macerata segue quelli di Fermo e Spinetoli, dove Emmanuel ha perso la vita e una casa che doveva ospitare delle mamme con dei bambini è stata data alle fiamme. Ma questo non è che la punta di un iceberg fatto di risentimento e intolleranza, basato su un’ideologia che non è affatto vaga, ma fascista e razzista. Le evidenze a questo proposito non mancano. Punta di un iceberg che è ben più grande e che ci troviamo di fronte quotidianamente: dallo sdoganamento tanto in strada quanto nei media di linguaggi razzisti e fascisti, dalla concessione di spazi e piazze a chi sbandiera odio alimentando guerra tra poveri, dall’agibilità che è stata lasciata a tutte quelle forze che di democratico non hanno nulla».

E ancora: «Chi come noi pratica da sempre l’antifascismo non può – continuano – non far sentire la propria voce e richiamare all’urgenza di una prassi collettiva volta ad un’attiva e tangibile censura di tutti quei segnali di stampo fascista che seminano e fomentano l’odio razziale nella società italiana a discapito della pacifica convivenza in cui crediamo. Per questo invitiamo tutti a partecipare alla grande manifestazione antifascista e antirazzista di sabato prossimo a Macerata, consapevoli che una risposta immediata e di massa sia necessaria di fronte a quanto accaduto; ma allo stesso tempo convinti che sabato debba essere l’inizio e la continuazione di un percorso che si svolge quotidianamente nelle città e nelle sue strade e che deve vederci tutti protagonisti».

Atrio del comune di Jesi
Atrio del comune di Jesi

Adesione alla manifestazione anche da parte del gruppo consiliare Jesi in Comune: «L’attentato terroristico di matrice fascista accaduto a Macerata è frutto del clima diffuso dall’estrema destra. Sono l’istigazione all’odio e il razzismo ad aver portato al tentato omicidio di sette persone. Forza Nuova ha rivendicato l’attentato di Luca Traini. Sono gli stessi che hanno insultato l’Anpi e a cui è stato concesso uno spazio pubblico nel nostro comune per due banchetti. Esprimiamo solidarietà alle vittime, anche per questo aderiamo alla manifestazione nazionale di sabato 10 a Macerata, certi di camminare al fianco di anche qualche esponente dell’amministrazione jesina e magari di qualche collega della maggioranza». Di antifascismo, ricorda Jesi in Comune, si era parlato anche in occasione dell’ultimo consiglio comunale (il video della seduta): «L’appello Mai più fascismi aveva il retrogusto di propaganda, ci ha risposto la maggioranza in consiglio comunale, che pur di bocciare le nostre proposte, arriva a strumentalizzare i valori dell’antifascismo. Non fosse per alcune forze di opposizione come la nostra però, non vi sarebbe stata nessuna presa di posizione: la stessa, comunque discutibile, risoluzione che hanno deciso di contrapporre a “Mai più fascismi” e che poi hanno votato; è figlia del nostro incalzare su tali questioni e non di una loro spontanea presa di posizione, come invece hanno voluto far notare all’indomani del Consiglio comunale». 

Una manifestazione che il sindaco di Macerata, Romano Carancini, vuole scongiurare: «Chiedo a tutti di farsi carico del dolore, delle ferite e dello smarrimento della mia Città – ha scritto il primo cittadino sul social network – Si fermino tutte le manifestazioni, si azzeri il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze, che non vogliamo, non vogliamo. So bene che c’è il “sentire” di molti di voler esprimere tanti buoni sentimenti generati dalle brutte cose accadute la scorsa settimana. Ma oggi io ho a cuore la mia Città, la forte volontà di proteggerla verso la nostra normalità, il nostro quotidiano incedere tra bellezze e problemi. È per questo che mi appello alle donne e agli uomini, in particolare ai giovani, ai movimenti, alle associazioni, ai centri sociali, ai partiti, per sospendere spontaneamente ogni pur legittimo desiderio di far sentire la propria voce, in questi giorni difficili e fragili».

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