Jesi-Fabriano

Associazione Jesi Centro, si dimette il presidente. Ma il sindaco non ci sta

Marco Broglia, fra i commercianti che più si sono battuti per rinviare i lavori di Corso Matteotti, fa un passo indietro lasciando l'incarico. Massimo Bacci: «Non lo fare»

Corso Matteotti

JESI – Rinviati i lavori di Corso Matteotti, si dimette il presidente dell’associazione Jesi Centro. Marco Broglia, portavoce dei commercianti che hanno chiesto e ottenuto la posticipazione al 2021 del cantiere, lascia il ruolo di coordinamento dei commercianti della città vecchia. «A questo punto è importante farmi da parte per il bene dell’associazione e lasciare spazio a forze nuove – dice Broglia -. Finisce qui la mia opera di volontariato così da concentrarmi di più sulle mie attività e progetti». Ma il sindaco Massimo Bacci non ci sta: «Non lo fare, resta fino al termine dei lavori».

Da sinistra il sindaco Massimo Bacci, Marco Broglia e Andrea Carotti di JesiCentro in occasione della presentazione delle iniziative del Natale 2018

«Archiviata con il lieto fine la trattativa sui lavori di Corso Matteotti, da presidente dell’Associazione Jesi Centro è tempo di bilanci – le parole di Broglia -. Il vincitore è solo il buon senso che alla fine è prevalso su tutte le parti in causa. Quel buon senso che anche noi cittadini siamo in grado di tirare fuori per capire che la situazione è difficile anche per chi deve gestire la città. Dispiace molto il raffreddamento dei rapporti tra la nostra associazione che conta 100 imprenditori associati, con tanti lavoratori a seguito, e l’amministrazione comunale. Speriamo presto di recuperare e cooperare per il bene della città. Sono stati poco più di due anni pieni, intensi e di crescita personale. Vedere questa unione tra una categoria storicamente slegata è stata una grande soddisfazione. Indimenticabile la foto in più di 300 persone sotto l’Arco per farne una shopper uguale per tutti. Molte cose rimarranno indelebili nella mia memoria: penso a tutta la gente all’inaugurazione del Natale 2018 con il flash mob dei commercianti poi replicato giorni dopo alla casa degli anziani. Penso a Jesi‘s got talent in piazza, spettacolo memorabile. Penso alle tantissime serate magiche, musicali, penso al gioco dell’oca per i negozi, alla caccia al tesoro con le famiglie, ai manichini viventi, alla raccolta fondi per le scuole primarie con i calendari disegnati dai bambini, alle cose organizzate con il Teatro Pergolesi. Tutte iniziative condivise con il team del comitato con lo spirito di fare qualcosa per la nostra città. Ringrazio gli Assessori Butini, Napolitano, Renzi, la dottoressa Sorbatti, il segretario Celli, cordiali e sempre propensi al confronto. Ringrazio in particolar modo tutti gli operatori comunali fino alla Municipale che ho scoperto sempre molto disponibili e competenti nel risolvere problemi burocratici a volte incomprensibili. Siamo in buone mani. Ringrazio per la disponibilità il Sindaco, che quando hanno coinciso gli intenti, ci ha sempre ascoltato e aiutato. Ultimo grazie di cuore a tutti i miei colleghi dell’Azienda Corso, tutti presidenti come il sottoscritto. Buona fortuna a tutti in questo momento difficile, ci si vede in giro per la vasca».

«Prendo atto delle dimissioni di Broglia, ma lo invito a ripensarci – le parole del sindaco Bacci -. Per quanto mi riguarda non c’è mai stato nulla, nessuna contrapposizione con lui né con gli altri operatori commerciali. Rispetto le loro istanze e il loro ruolo. Ho sempre detto che il mio agire è legato esclusivamente all’interesse pubblico. Fossi al suo posto non abbandonerei. Mi dispiace che lasci perché credo che i prossimi mesi, quando ci dovremo assumere la responsabilità delle scelte, sarebbe stato importante poter contare su di lui, in quanto riferimento di quanti hanno chiesto il rinvio dei lavori del Corso. Mi auguro, insomma, un suo ripensamento. Che resti fino al termine dei lavori. Ha rappresentato i colleghi che hanno chiesto di posticipare il cantiere, si è assunto una grossa responsabilità, si è esposto, ed è opportuno che sia ancora lui a metterci la faccia, anche nel caso in cui vi fossero osservazioni sulle decisioni assunte».

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