Jesi-Fabriano

L’arte giapponese che incanta

Un successo il workshop organizzato dalla Pro Loco con il giapponese Koichi Murai a Palazzo Bisaccioni. L'artista, sensibile alle tematiche sociali, ha voluto conoscere il progetto Recò

Koichi Murai al lavoro nel cortile del Chiostro Sant'Agostino

JESI – Un successo il workshop tenuto dal maestro giapponese Koichi Murai, 34 anni di Hokkaido, invitato dalla Pro Loco di Jesi e ospitato a Palazzo Bisaccioni. In tanti hanno assistito alle sue lezioni su calligrafia giapponese e pittura sumi-e (pittura ad inchiostro nero, ndr).

«Questo tipo di pittura – spiega Alessandro Tesei, traducendo le informazioni scritte dall’artista – è fatta con inchiostro nero derivante da carbone di piante diverse mischiato all’acqua. Particolari tecniche permettono di ottenere differenti sfumature di colore e profumi delle piante utilizzate». Koichi Murai, artista molto conosciuto in Giappone, è molto attento al sociale: quello che guadagna con il suo lavoro lo devolve ad un’associazione giapponese che aggiusta carrozzine per disabili e le invia ad altre realtà che si occupano di disabilità, approfittando di pendolari che devono raggiungere quelle zone. Ha conosciuto il progetto Recò della Caritas e ha voluto donare alle donne impegnate una sua opera: «Semplice e profonda come la vita – continua Tesei – Ha spiegato così l’opera che ci ha lasciato, dipinta su stoffa bianca. Ha dipinto le sette virtù dei samurai, intrecciandole alla storia dei nativi giapponesi e unito il tutto con un cerchio blu che indica l’armonia che tiene unito il tutto».

un momento del workshop

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