Jesi-Fabriano

“La Ferita tra umano e divino”: a Jesi, otto secoli di capolavori in mostra a Palazzo Bisaccioni

Domani 30 novembre l'inaugurazione: fino al 29 febbraio (ingresso libero) arte antica e contemporanea a confronto, dal Medioevo al Rinascimento e con un salto fino al secondo Novecento e al giorno d’oggi, da Francesco da Rimini ai celeberrimi “tagli” di Lucio Fontana

Palazzo Bisaccioni jesi
Palazzo Bisaccioni (foto dal sito www.fondazionecrj.it)

JESI – «Un evento straordinario, a conclusione delle celebrazione per i 25 anni della Fondazione Carisj e i 175 della Cassa di Risparmio di Jesi. In questo anno sono stati 17 mila i visitatori di Palazzo Bisaccioni, numeri di cui siamo orgogliosi». Parola di Alfio Bassotti, presidente Carisj, nel presentare, insieme al segretario Mauro Tarantino, a Randolfo Frattesi del Museo Diocesano e a Sara Tassi, curatrice della mostra con Andrea Dell’Asta, “La Ferita tra umano e divino – Arte antica e contemporanea a confronto da Francesco da Rimini a Lucio Fontana”. L’esposizione sarà inaugurata domani, sabato 30 novembre alle 18, nelle sale della Fondazione di Palazzo Bisaccioni, dove resterà aperta fino al 29 febbraio prossimo (ingresso libero).

L’evento vede la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e Museo Diocesano di Jesi, il sostegno della Fondazione Cariplo e il patrocinio di MIBAC, Regione Marche, AMEI. Dice Frattesi: «Una mostra unica a livello nazionale, un vero fiore all’occhiello».

 

Da sinistra Alfio Bassotti, Sara Tassi, Mauro Tarantino, Randolfo Frattesi

Prestigioso il panorama dei “prestatori” che hanno acconsentito a concedere le loro opere, capolavori d’arte dal Medioevo al Rinascimento e con un salto fino al secondo Novecento e al giorno d’oggi, con presenze iconiche dell’arte contemporanea come i celeberrimi “tagli” di Fontana: insieme ai locali Musei Civici e Diocesano di Jesi, Pinacoteca Podesti di Ancona, Museo Piersanti di Matelica e Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, ci sono la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, il Mart di Rovereto (con le opere di Maria Lai), Intesa San Paolo e il Museo del Novecento di Milano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. E c’è poi, inserito in un tema che affianca la rappresentazione delle ferite del Cristo nell’arte antica a squarci e fenditure di quella contemporanea, uno speciale unicum: il soggetto mariano della Annunciazione del 1596, tempera su olio e tela proveniente dalla Chiesa Collegiata SS. Annunziata di Montecarotto. «Una meraviglia di cui abbiamo, con soddisfazione, sostenuto il restauro che le ha restituito splendore» dice Bassotti. Mentre Sara Tassi spiega: «Il restauro ha fatto emergere sul dipinto il nome, “Lorenzo”, di un autore che resta da individuare. Una bella scoperta artistica».

È proprio la curatrice Tassi a evidenziare: «Mettere assieme arte antica, realizzata con finalità teologiche, spirituali e liturgiche, e arte moderna ben lontana da tali obiettivi è stata una sfida. Abbiamo scelto sette opere della prima, fra il 1200 e il 1500 con rappresentazioni del Cristo, e sette della seconda, fino al 2019. Il tema, la ferita, è sia consapevolezza della sofferenza e tramite questa anelito al divino, sia, come nei tagli di Fontana, apertura verso una nuova dimensione».

Opere in mostra

Scultore umbro (Maestro di Roncione?), Cristo deposto, prima metà sec. XIII, legno scolpito e dipinto, Museo Diocesano di Jesi (AN);

Giuliano da Rimini, Volto di Cristo, 1320, tempera e oro su tavola, Museo della Città di Rimini (RI);

Francesco da Rimini, Crocifissione, Vergine Annunciata, prima metà sec. XIV, tempera e oro su tavola, Galleria Nazionale delle Marche di Urbino (PU)

Nicola di Maestro Antonio, Cristo morto nel sarcofago sorretto da due angeli, 1487circa, tempera su tavola, Musei Civici di Palazzo Pianetti di Jesi (AN)

Lorenzo De Carris detto il Giuda, Crocifissione, sec. XV, tempera su tavola, Museo Piersanti di Matelica (MC)

Anonimo, Annunciazione, 1596, tempera e oro su tavola, chiesa Collegiata SS. Annunziata di Montecarotto (AN)

Anonimo, Cristo morto, sec. XVII, legno policromo, Museo Diocesano di Jesi (AN)

Alberto Burri, Composizione, 1954, sacco, combustione, olio su tela riportato su cartone, Museo Palazzo Ricci di Macerata (MC)

Lucio Fontana, Concetto Spaziale–Attesa, 1960, tecnica mista su tela, Museo del Novecento di Milano (MI)

Lucio Fontana, Concetto Spaziale–Attese, 1964, idropittura su tela, Fondazione Intesa San Paolo di Vicenza (VI)

Alberto Burri, Nero Cellotex, 1968, acri vinilico su cellotex, Fondazione Intesa San Paolo di Vicenza (VI)

Maria Lai, Librooggetto, 1978, tecnica mista, Pinacoteca F. Podesti di Ancona (AN)

Maria Lai, Pagine cucite, 1981, filo di cotone e cartoncino, MART di Rovereto (TN)

Maria Lai, Senzatitolo, 1987, filo su tela, MART di Rovereto (TN);

Ettore Frani, Aperta, 2019, olio su tela, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (AN).

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