Jesi-Fabriano

A Jesi “Arte domiciliata”: benvenuti a casa dell’architetto Ercoli

Venticinque artisti ospiti dell'architetto Giancarlo Ercoli nella sua casa-studio di via Mura Occidentali. Ecco gli appuntamenti in programma

Giancarlo Ercoli
L'architetto Giancarlo Ercoli (Foto Francesca Tilio)

JESI – Un nuovo modo di condividere, mettere in circolo e far fluire l’arte. È “Arte domiciliata”, il titolo di una nuova forma di condivisione dell’arte, nata dall’idea dell’architetto Giancarlo Ercoli (nella foto di copertina a cura di Francesca Tilio). Il professionista, che abbiamo imparato a conoscere anche come eclettico artista, ospiterà una serie di incontri espositivi presso la sua abitazione e studio, in via Mura Orientali al civico 4 a Jesi, nel cuore del centro storico. Cinque incontri, che avranno luogo solo di sabato e di domenica, dalle 16,30 alle 20 distribuiti tra il mese di novembre e dicembre.

I prossimi appuntamenti da segnare in agenda sono per il 26 e 27 novembre. Mentre a dicembre, il 3 e il 4, poi 10 e 11. Saranno invitati complessivamente 25 artisti, in alternanza tra loro a discutere di arte, esporre, confrontarsi e magari anche creare sinergie.

«L’idea è nata da alcune mie esposizioni allestite proprio a casa mia nel 2019 – racconta l’architetto Ercoli – nel periodo pre-Covid. Invitavo la gente a vedere le mie opere, a parlarne… e in tanti hanno aderito con entusiasmo. Così ho rilanciato l’iniziativa intitolandola “Domus Ercoli” da ottobre a dicembre 2019. Invitavo degli artisti e proprio uno di loro mi disse, profeticamente, che la terza edizione sarebbe stata invitando un artista proprio a esporre le sue opere. L’idea suonava bene, decisi di provare ma il Covid ha imposto uno stop a ogni idea ed entusiasmo».

È stata solo una sospensione temporanea, poiché ad agosto quella terza edizione con gli artisti si riaffaccia nella mente dell’architetto che mette a punto questa sua “Arte Domiciliata” invitando 25 artisti ad aderire. Ogni appuntamento vedrà la presenza di cinque artisti con 5/7 opere che “dialogano” con quelle dell’architetto Ercoli. E questo modo così alternativo di esporre, lontani dall’austerità delle gallerie e dei musei, piace alle persone. Non solo agli artisti. Un’idea particolarmente suggestiva che si inserisce molto bene nell’attuale contesto sociale moderno, in cui tutto avviene e si svolge, nella maggior parte dei casi, a domicilio: a partire dalla consegna del cibo, fino ad arrivare alla spesa o all’intrattenimento. L’ambiente domestico, come in questo caso lo studio dell’architetto, rappresenta uno spazio espositivo “sui generis”, che conferisce all’evento una connotazione di atmosfera familiare, accogliente e al di fuori di una anonima galleria d’arte, dove l’artista può esprimersi circondato da un ristretto numero di persone e, quindi, in un ambiente particolarmente intimo e raccolto, dando rilievo al rapporto più personale e profondo tra chi fa arte e chi ne fruisce e favorendo, allo stesso tempo, uno scambio di idee, pensieri e progetti tra gli stessi artisti presenti all’incontro

«Non ho inventato nulla – precisa l’architetto Ercoli –, ho solo esportato una buona idea: ho letto che nel Nord Europa, in Inghilterra e Germania si aprono le case private all’arte. Dunque ho pensato che anche in Italia si potesse tentare questo esperimento e pare che stia riscuotendo una bella adesione di artisti e pubblico. Quindi… non mi fermerò qui!».

Il 19 e 20 novembre hanno esposto gli artisti Carlo Cecchi, Paolo Consonni, Carlo Iacomucci, Marta Mancini e Paolo Monina. Il weekend prossimo (26 e 27 novembre) tocca a Laura Baldini, Marco Cappannini, Alessandro Gigli, Bob Money ed Emanuele Marco Tullio.

La locandina dell’iniziativa

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