Jesi-Fabriano

Lutto nello sport jesino, addio ad Armando Bigi. Il ricordo: «Aveva il basket nel sangue»

Le parole di Carlo Barchiesi, fondatore e presidente onorario dell’Aurora Basket Jesi, e di Alfiero Latini, patron della Sicc che salì in A2. «Era il “brontolone” della compagnia ma perché cercava sempre di fare il meglio e di più»

Armando Bigi ex direttore sportivo Aurora Basket

JESI – «Ci ha uniti una vita di amicizia, il basket ci ha legati». Così Carlo Barchiesi, fondatore e oggi presidente onorario dell’Aurora Basket Jesi, ricorda Armando Bigi, scomparso all’età di 73 anni. «Una brutta notizia- dice Barchiesi – che mi ha colto di sorpresa e non mi aspettavo, pur sapendo di qualche suo problema di salute. Ma ero convinto che Armando ce l’avrebbe fatta. Purtroppo non è andata così ed è ancora una scomparsa che fa male, in un periodo che è stato tremendo».

Carlo Barchiesi, che l’Aurora l’ha creata e che in seno alla storia e alla società arancioblù ha via via ricoperto tutti i ruoli, ricorda: «Armando è stato l’amico di una vita, con la comune passione per questo sport che ci ha fatto e ancora ci faceva stare tanto tempo insieme, pure fino a pochi mesi fa al palazzetto, per seguire spesso e volentieri anche gli allenamenti della squadra. Una persona di grande competenza. Sono frastornato e confuso. Nel giro di poco abbiamo perso prima Paolo Bigi e Giannetto Rossetti, ora Armando. Perdite enormi, che sembrano aver colpito in maniera particolare il mondo del basket, a Jesi e non solo».

Sorpreso e dispiaciuto Alfiero Latini, patron dell’allora Sicc e dell’Aurora che, con marchio e colori gialloverdi sulle maglie, salì in maniera repentina dalla C alla A2, con Armando Bigi direttore sportivo nei primi anni del professionismo. «Era il “brontolone” della compagnia – lo ricorda Latini – ma questo perché cercava sempre e costantemente di fare il meglio e di più. Mi dispiace tantissimo, una notizia che mi ha sorpreso. Fino a pochi mesi fa abbiamo continuato a vederci al palas in occasione delle partite, fino a quando il campionato non si è dovuto fermare. Sono dispiaciutissimo. Armando aveva il basket nel sangue, una passione che univa ad una estrema competenza. Lo sport, e la pallacanestro in particolare, accusano una perdita tremenda».

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