Jesi-Fabriano

Andreea: Simone Gresti indagato anche per spaccio. Il difensore: «Accuse infondate, non è stata trovata droga»

L'avvocato Emanuele Giuliani dichiara che le perquisizioni a carico di Gresti sono risultate negative e non è stato rinvenuto stupefacente

Andreea e Simone

MAIOLATI SPONTINI – Simone Gresti, l’ex fidanzato di Andreea Rabciuc – la 28enne di origini rumene scomparsa un anno fa dopo una festa in una roulotte sulla Montecarottese – indagato a piede libero anche per spaccio. L’uomo, 44 anni operaio di Moie di Maiolati Spontini, è al momento l’unico indagato per la sparizione della ragazza. Il Pm Irene Bilotta lo ha iscritto registro degli indagati con l’ipotesi di reato di sequestro di persona, essendo stato l’ultimo a vederla dopo una notte di burrascose litigate. E se le indagini vanno ancora avanti – la mamma della ragazza, la signora Georgeta Cruceanu è tornata ieri mattina in Procura – emerge da indiscrezioni l’ulteriore contestazione a Simone, che nel frattempo sta cercando di ricostruirsi una vita normale. Secondo gli inquirenti, Gresti avrebbe ceduto droga alla ragazza la notte della scomparsa e quella frase, ripetuta con insistenza dall’uomo anche in tv «sono andato a comprare le birre a Jesi alle 4 di mattina» in realtà potrebbe significare altro, sebbene – va detto – le perquisizioni eseguite dai Carabinieri a casa di Gresti e nelle sue disponibilità (il 13 aprile scorso, ndr.) finora hanno dato esito negativo. Lo conferma anche l’avvocato difensore, Emanuele Giuliani che si dice stupito. «Non capisco come mai sia stato divulgato proprio adesso – spiega – ne ero già a conoscenza, ma ho ritenuto doveroso mantenere il riserbo come su tutti gli aspetti inerenti questa dolorosa vicenda. Oltretutto è un’accusa totalmente infondata, esattamente come quella del sequestro di persona. Durante le perquisizioni non è mai stata rinvenuta droga. Non ci sono riscontri, che io sappia».

L’avvocato di Simone Gresti, Emanuele Giuliani

Poi sulle indagini, che comunque lo hanno sempre visto darsi da fare in prima persona insieme al pool difensivo coordinato dall’investigatore Andrea Ariola: «È giusto che si indaghi a 360 gradi – aggiunge l’avvocato Giuliani – ma questa accusa di spaccio, come quella del sequestro di persona, è del tutto infondata. Le indagini preliminari sono già state prorogate di sei mesi per due volte, i termini stanno per scadere, personalmente mi aspetto un’ulteriore proroga. Sono d’accordo che un’indagine così delicata debba essere svolta nei tempi necessari ma d’altra parte c’è una persona, Simone, che fino a prova contraria è innocente e si trova continuamente sotto i riflettori per delle accuse prive di fondamento. Attendiamo dunque le decisioni della Procura, poi se non si avranno sviluppi significativi valuteremo come procedere». Intanto come detto, Simone si sta ricostruendo una vita. Ha un nuovo lavoro, gli hanno regalato un cagnolino che ogni giorno accudisce e porta a spasso. Ha una nuova relazione sentimentale. «Sta conducendo una vita regolare – conclude l’avvocato Emanuele Giuliani – deve essere giudicato per quello che è accaduto quella sera e basta».  

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