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Andreea Rabciuc, l’autopsia esclude lesioni traumatiche. La Procura si affida a un pool di periti

La Procura ha dato incarico a super consulenti: in campo anche l'entomologo Stefano Vanin, che ha lavorato sui casi di Elisa Claps, Yara Gambirasio e Giulia Cecchettin

ANCONA – Si è svolta oggi pomeriggio all’Istituto di Medicina legale di Torrette di Ancona l’autopsia sui resti ossei rinvenuti sabato in un casolare fatiscente sulla Montecarottese, in territorio di Castelplanio. Ossa e indumenti che potrebbero appartenere ad Andreea Rabciuc, la 27enne di origini romene scomparsa proprio da quella zona il 12 marzo 2022.

La Procura ha affidato l’incarico dell’estrazione del Dna e dell’analisi anatomopatologica al medico legale dottor Adriano Tagliabracci. Ma non si vuole escludere alcun aspetto di questa drammatica vicenda e data la condizione dei luoghi in cui le ossa sono state rinvenute, sono stati conferiti altri due incarichi a due maxi periti: il professor Francesco Busardò, ordinario di Medicina legale e Tossicologia forense all’Università Politecnica delle Marche, e l’entomologo forense di fama nazionale professor Stefano Vanin, trevigiano ingaggiato anche per l’omicidio di Giulia Cecchettin, di Melania Rea, di Yara Gambirasio ed Elisa Claps.

Vanin – uno tra i massimi esperti di entomologia forense – dovrà dare il suo illustre parere e aiutare gli inquirenti a capire la data esatta del decesso facendo “parlare gli insetti” che si depositano e proliferano nel corpo delle vittime. In questo caso, capire anche quali insetti siano stati presenti nel casolare dell’orrore. Sarà proprio lo studio dello specialista a renderli “testimoni” del fatto per spiegare quanto tempo è trascorso tra la morte e il ritrovamento; se il corpo è stato spostato da una zona e l’altra; individuare le cosiddette tracce naturali e le trasformazioni che i corpi subiscono col passare del tempo in relazione non solo agli agenti atmosferici ma anche al contesto ambientale in cui si trovano. La Procura ha dato un incarico ampio a dei super-consulenti per scandagliare tutti gli aspetti di questo giallo per capire come è morta Andreea, se è stata uccisa e se qualcuno l’ha portata in quel casolare in un secondo momento.

Da un primo riscontro dell’autopsia, sembra che non siano presenti segni di fratture ed evidenze di traumi violenti. Ma il campo delle ipotesi è ampio. Potrebbe essere morta per un malore a seguito dell’abuso di sostanze. Per asfissia e in tal caso l’assenza di tessuti molli renderebbe più complesso l’accertamento. Per dissanguamento e in questo caso sono di particolare rilevanza gli accurati sopralluoghi che gli specialisti del SIS-Sezione Investigazioni Scientifiche del comando provinciale Carabinieri di Ancona stanno ancora svolgendo nel casolare di Castelplanio, sotto sequestro. Emerge inoltre che l’epoca della morte, in base alle condizioni dei resti e la loro analisi, sarebbe compatibile con quella della scomparsa, 21-22 mesi.

La difesa di Simone Gresti – unico indagato al momento con le accuse di omicidio volontario, sequestro di persona, spaccio di stupefacenti – era presente all’esame autoptico con l’avvocato Emanuele Giuliani e il perito di parte, il medico legale dottor Cristiano Cortucci.

La mamma di Andreea, Georgeta Cruceanu, non ha partecipato né direttamente né con un legale o un consulente all’accertamento. Vive questo momento terribile chiedendo solo rispetto per il suo grande dolore e giustizia per la sua unica figlia, affinché chi le ha fatto del male venga individuato e paghi.
I consulenti della Procura oggi hanno eseguito ulteriori sopralluoghi sul luogo del ritrovamento prima di ritrovarsi all’Istituto di Medicina legale. I risultati saranno relazionati alla Procura entro 90 giorni.

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