Jesi-Fabriano

Jesi, ancora un anno per il “nuovo” teatro Moriconi

I lavori di riqualificazione dovrebbero concludersi il prossimo inverno, così da poter riaprire al pubblico – Covid permettendo – il complesso San Floriano

L'interno del teatro Moriconi di Jesi
L'interno del teatro Moriconi di Jesi

JESI – Ci sarà ancora da attendere per poter fruire del “nuovo” teatro Moriconi. Salvo imprevisti, il complesso San Floriano di piazza Federico II, a Jesi, riaprirà nella primavera del 2022, quando il Covid – si spera – sarà soltanto un brutto ricordo. Utilizzando parte della donazione di Cassio Morosetti, come annunciato dall’amministrazione (a patto di riceverla spostando entro il 21 luglio 2021 la fontana dei Leoni in piazza della Repubblica), dovrebbe sorgere proprio in quegli spazi la casa della musica e del cinema, ad integrazione dei circa 300 mila euro già stanziati per la messa a norma e l’adeguamento alle prescrizioni di sicurezza dell’edificio.

La progettazione degli interventi è coordinata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, che conosce perfettamente le esigenze del pubblico in sala. Qualche tempo fa, ad esempio, sono state effettuate delle rilevazioni acustiche propedeutiche al miglioramento della resa dal vivo di concerti e spettacoli. «La sala teatrale del “Moriconi” corrisponde acusticamente ai canoni dell’architettura ecclesiastica del ‘700, quella appunto dell’antica Chiesa di San Floriano a pianta centrale ellittica – ha spiegato la Fondazione -. Allo stato attuale esiste un riverbero molto importante che risulta coerente con le funzioni liturgiche per le quali lo spazio è stato progettato ma, al contrario, fastidioso e di ostacolo alle funzioni “teatrali” a cui lo spazio sarà nuovamente destinato. All’interno della ricerca si valuterà anche la possibilità di sostituire gli attuali palloni sospesi al centro della cupola a base ovale con il duplice vantaggio di risolvere alcune difficoltà riscontrate nel progetto di ripristino del sistema di rilevazione fumi e di rendere nuovamente visibili gli stucchi e gli affreschi con le Storie di san Francesco eseguiti da Francesco Mancini a partire dal 1851. Dopo questi interventi, il teatro potrà dotarsi di impianti audio / voce / suono per amplificare i suoni, ove sia necessario e sempre senza creare riverbero, e di un impianto di videoproiezione». L’obiettivo è quello di metterlo a disposizione, appunto, per concerti di musica pop e jazz e per il cinema.

Chiuso ormai da più di tre anni, il teatro di piazza Federico II è stato inaugurato nel 2002 da Valeria Moriconi, a cui è stato intitolato successivamente alla sua scomparsa. «Il teatro c’è! C’è! È bellissimo! È vostro, è nostro, è di tutta la comunità! – le parole di Valeria Moriconi nel giorno dell’inaugurazione -. Sono delle emozioni che chiunque entra in un posto come questo potrà avere in continuazione. Io mi auguro che questo posto diventi un centro, un sito usato da tutti, dai giovani come dalle persone meno giovani. Amatelo perché è nostro, è vostro».

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