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Amazon, Schiavoni (Confindustria): «La Regione si attivi affinché resti sul territorio»

Il presidente degli industriali marchigiani sollecita la Regione sul polo logistico del colosso americano che dovrebbe sorgere a Jesi

Claudio Schiavoni
Claudio Schiavoni

ANCONA – «È necessario che la Regione si attivi affinché Amazon resti sul territorio». L’appello arriva dal presidente degli industriali marchigiani Claudio Schiavoni. Per l’insediamento a Jesi dell’hub logistico da oltre 60 mila metri quadrati del colosso americano, mancherebbe solo il disco verde da parte di Interporto Marche. Nei giorni scorsi il sindaco di Jesi Massimo Bacci si era fatto “sentire” sulla questione, sollecitando la Regione a dare «seguito, senza ulteriore indugio».

A fare pressing ora è il presidente Confindustria Marche, Claudio Schiavoni. «È assurdo che si rischi di perdere una occasione come questa – dice – Amazon andrebbe a garantire al nostro territorio occupazione e grande sviluppo economico».

«Una opportunità unica per le piccole medie imprese» di cui le Marche sono ricche, che consentirebbe a queste aziende di «dialogare con il resto del mondo», in un periodo in cui alla crisi generata dalla pandemia, si sono sovrapposti i rincari energetici e di carburante e il blocco dell’export verso i paesi convolti nel conflitto in Ucraina.

«Occorre superare gli aspetti burocratici – prosegue – è necessario procedere tutti nella stessa direzione, Regione e imprese, per non lasciarsi sfuggire questa opportunità, unica al mondo. Il rischio è che Amazon decida di investire in Abruzzo piuttosto che nelle Marche».

Schiavoni fa notare che l’hub logistico all’Interporto di Jesi andrebbe a sviluppare sul territorio «2.500 posti di lavoro tanto per iniziare, lavoro per le nostre aziende per costruire gli stabili e sviluppo per tutta la parte logistica delle Marche e per tutte le aziende del territorio, non mi sembra cosa da poco. Oltretutto la Regione è azionista di maggioranza dell’Interporto, devono essere loro in primis a spingere affinché la questione vada in “porto”».

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