Jesi-Fabriano

«Amazon nel Piceno? Una proposta inopportuna». Lo sfogo del presidente di Confindustria Ancona, Pierluigi Bocchini

Amareggiato l'imprenditore jesino: «Auspichiamo che da parte dei vertici regionali del PD si condanni in maniera perentoria la presa di posizione dei democrat della provincia di Ascoli»

Pierluigi Bocchini presidente Confindustria Ancona

JESI – La vicenda Amazon continua a scuotere la politica jesina. A detta del presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini, «manca la capacità di fare sistema».

«Siamo davvero condannati a essere una regione al plurale? – si domanda l’imprenditore jesino – Incapaci di fare sistema anche di fronte ad un’opportunità di sviluppo dell’intero territorio disperdiamo le energie in contrasti tra territori, perdendo di vista il bene comune: il risultato? La sconfitta della nostra regione, sempre più divisa e sempre più marginalizzata».

Lo spunto viene dalla proposta del segretario del PD di Ascoli Ameli di ospitare Amazon nel Piceno. «Una proposta quantomeno inopportuna in un momento in cui la nostra regione deve fare i conti con il rischio di perdere un importante volano dì crescita per il suo territorio – chiosa Bocchini -. Come Confindustria Ancona abbiamo preso una dura posizione contro gli errori commessi nella gestione della vicenda da parte della Regione, ma con la stessa fermezza auspichiamo che da parte dei vertici regionali del PD si condanni in maniera perentoria la proposta dì Ascoli. È imbarazzante che si parli di sconfitta della politica regionale e poi si proponga una soluzione all’interno della stessa Regione».

«Senza dimenticare che fu proprio il PD stesso, all’inizio della vicenda a porre dei paletti – prosegue Bocchini -. Accanto ai benefici dell’insediamento di Amazon all’Interporto, si metteva in dubbio la qualità dell’occupazione che ne sarebbe derivata, le garanzie sulla longevità dell’insediamento, l’impatto sul traffico e sull’ambiente. Per poi scagliarsi contro la Regione quando la vicenda ha iniziato a presentare difficoltà e il progetto ad arenarsi. Regione divisa e mancanza di coerenza. È davvero questo il futuro delle Marche?».

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