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Amazon a Jesi, la prima pietra. Il ministro Urso: «Opportunità per Marche e Made in Italy» – VIDEO

Taglio del nastro sul cantiere, oltre 150 milioni di euro di investimento per un'occupazione stimata in mille posti a tempo indeterminato in tre anni. «Nello store Amazon 500 le Pmi marchigiane»

Da sinistra Stefano Perego, Massimo Stronati, Francesco Acquaroli, Adolfo Urso, Lorenzo Fiordelmondo, Lucia Albano, Daniele Carnevali al taglio del nastro Amazon a Jesi

JESI – Amazon, è il giorno della prima pietra per il nuovo, sospirato centro di distribuzione a Jesi: oltre 150 milioni di euro di investimento su una superficie di 65mila metri quadrati per un colosso che è previsto occupi, in tre anni dall’attivazione, mille persone a tempo indeterminato. Nel giorno in cui la multinazionale annuncia di aver toccato in Italia i 18mila occupati, a salutarne l’approdo nel cuore della Vallesina è il ministro delle Imprese e del made in Italia Adolfo Urso, accompagnato dalla sottosegretaria all’Economia e alle finanze Lucia Albano e accolto dai presidenti di Regione e Provincia, Francesco Acquaroli e Daniele Carnevali, e dal sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo. A fare gli onori di casa per Amazon sono Stefano Perego, vice presidente di Amazon customer fullfillment & global procurement per il Nord America e l’Europa, e Lorenzo Barbo, regional director FC, Amazon Italia. Per Interporto, il presidente e compenti del Cda, Massimo Stronati, Roberta Fileni, Gilberto Gasparoni. Non mancano big dell’economia marchigiana, come Francesco Merloni e il presidente di Confindustria Ancona, Pierluigi Bocchini, e figure quali quella dell’ex sindaco Massimo Bacci, cui tutti nei loro interventi riconoscono ruolo e impegno nel portare Amazon, dopo un iter burocratico di oltre due anni assomigliato spesso a una battaglia, alla Coppetella.

Il nuovo polo logistico sarà l’undicesimo centro di distribuzione dell’azienda in Italia, il quinto nel Centro-Sud, «equipaggiato con le più recenti e innovative tecnologie Amazon Robotics e con la massima attenzione alla sostenibilità ambientale» assicura l’azienda, che parla di «stipendio tra i più competitivi del settore. Infatti, a partire da ottobre 2022, lo stipendio di ingresso per gli operatori di magazzino è stato fissato a 1.713 euro di retribuzione lorda mensile, moltiplicata per 14 mensilità nell’arco di un anno. Le retribuzioni di ingresso sono superiori dell’8% rispetto ai livelli salariali previsti dal 5° livello del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni. A ciò si aggiungono benefit quali assicurazioni sanitarie e cure mediche private, sconti sugli acquisti su Amazon.it e buoni pasto per tutti i dipendenti. Ulteriori informazioni sulla data di apertura della struttura e sul processo di selezione del personale saranno annunciate con l’avanzare del progetto».

«Siamo orgogliosi di potenziare le nostre attività con il primo centro di distribuzione nelle Marche – dice Perego – in questa regione già 500 le Pmi presenti nello store Amazon, per 25milioni di vendite all’estero nel 2021». Obiettivo 2025 per la fine dei lavori, in tanti sperano nelle possibilità occupazionali che Amazon porterà. «L’idea per noi è sempre di accedere a risorse locali, idealmente nei 35, 40 minuti dal nostro centro» dice Barbo.

Amazon, la soddisfazione del ministro Urso

Il ministro Urso saluta: «Un evento molto importante per la regione Marche, i cittadini della regione e il centro-sud Italia. Amazon ha investito nel Made in Italy e gliene diamo atto. Come Governo stiamo lavorando su diversi ambiti, il primo dei quali è incrementare gli investimenti esteri nel nostro Paese. E oggi siamo qui a inaugurare l’investimento di una grande multinazionale, uno dei principali investitori in Italia, sia in termini di occupazione che di infrastrutture tecnologiche. Portare ulteriori mille posti di lavoro nella Regione Marche è un dato sicuramente rilevante a cui si aggiunge il supporto alle nostre imprese a incrementare le esportazioni». Prosegue poi Urso indicando i tasti che il Governo vorrà andare a toccare: «Disegno di legge per il made in Italy, dal 2024-25 via anche al Liceo del made in Italy. Trasferimento di conoscenze: possibilità per le imprese di richiamare in azienda i pensionati per affiancare nella formazione i giovani. Materie prime da sfruttare: il legno di aree boschive incolte e in abbandono, la nostra argilla, le nostre fibre tessili. Una riforma degli incentivi, oggi oltre 200 fra nazionali e regionali, dove fare ordine e semplificare. Obiettivo, portare al lavoro 3 milioni di giovani che oggi né studiano né lavorano». L’Italia, dice Urso, «cresce dello 0,5%, più della media dei Paesi di Osce, G7 e europei, contro i profeti di sventura che prevedevano recessione».

Amazon, l’orgoglio delle istituzioni

Il presidente Acquaroli ringrazia il «lavoro svolto dalla filiera istituzionale che ha creato le condizioni e l’impegno del Cda di Interporto che ha gestito l’operazione. Siamo qui  ad inaugurare una grande opportunità per tutte le Marche sia in termini di crescita economica che di posti di lavoro. Nell’ambito della nostra strategia di costituzione di un polo logistico tra porto, interporto e aeroporto che costituisce per la Regione Marche una priorità per lo sviluppo del territorio, la presenza di operatori molto forti è un valore aggiunto in termini di attrattività». Per Acquaroli: «Parte una nuova sfida, Amazon ha fatto la sua parte e ora sta a noi fare la nostra».

Il sindaco Fiordelmondo parla di «giorno importante per la comunità di Jesi e tutta la regione. Mi piace ricordare che fin dal suo insediamento l’Amministrazione cittadina ha dato impulso ad ogni azione necessaria all’avvio del polo Amazon. La volontà politica del Comune di Jesi e la professionalità dei nostri tecnici sono stati fattori decisivi per consentire l’esecuzione del progetto di sviluppo logistico. Accanto a ciò abbiamo sempre creduto su un accordo di filiera istituzionale, in grado di leggere ed affrontare la naturale complessità amministrativa che le circostanze presentavano, nella consapevolezza dell’opportunità occupazionale, di sviluppo economico e sociale per il nostro intero territorio. Ai 1000 posti di lavoro annunciati da Amazon si stima infatti che se ne potranno aggiungere altrettanti attraverso l’indotto: un effetto domino capace di generare numeri significativi e grandi aspettative ma che impongono fin da ora di affrontare questo mutamento di sistema territoriale con attenzione, visione e competenza

«L’arrivo di Amazon nelle Marche rappresenta un traguardo e un’opportunità di rilancio per l’intero territorio sul piano occupazionale, su quello economico e soprattutto per lo sviluppo del trasporto intermodale che sarà una grande leva per tutta la regione – commenta Massimo Stronati, presidente di Interporto Marche SpA – Il nostro compito è stato quello di porre in essere le condizioni necessarie verso la creazione di un polo logistico all’avanguardia, mettendo in atto tutte le sinergie possibili tra le istituzioni e gli operatori privati. Il risultato è il frutto di un grande e paziente lavoro di squadra dove non è mancato il coraggio e che oggi ci riempie d’orgoglio e ci ripaga dei tanti sacrifici. Jesi e le Marche saranno accoglienti e ospitali; perché è nel nostro dna, e in quello della storia industriale della Vallesina. L’impegno di Interporto continuerà dunque nello sviluppo del trasporto intermodale, che riteniamo essere la strada maestra verso un sistema logistico che faccia perno sulla sostenibilità ambientale, a servizio degli operatori economici».  

La multinazionale ricorda che «più di 20.000 aziende hanno scelto di utilizzare il marketplace di Amazon nel 2021 e, ad oggi, hanno creato un totale di circa 60.000 posti di lavoro in Italia nati grazie alla digitalizzazione necessaria per essere presenti online. Inoltre, nel 2021, più della metà delle PMI che vendono su Amazon ha esportato i propri prodotti, registrando circa 800 milioni di euro di vendite all’estero, circa il 30% in più rispetto all’anno precedente, di cui oltre 60 milioni di euro realizzati fuori dall’Unione Europea».

Amazon, l’IIS Galilei

Prima del taglio del nastro, consegna da parte del dirigente scolastico dell’IIS Galilei Luigi Frati della capsula del tempo che, custodita nello stabilimento Amazon, sarà aperta nel 2033 con i suoi oggetti di vita quotidiana da ritrovare. Frati ha colto l’occasione per ricordare: «Noi siamo un Liceo economico sociale e saremo i primi a diventare un Liceo del Made in Italy».

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