Jesi-Fabriano

Amazon a Jesi, sì o no? Ciccioli: «Stiamo aspettando la firma del contratto. Sono fiducioso»

Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale interviene sull'impasse creatasi: «La Regione Marche ha compiuto tutti i passi che le competono. Stiamo aspettando, dal 3 marzo, la firma del contratto da parte di altri soggetti»

ANCONA – Mentre un’impasse di firme e autorizzazioni ha messo in bilico quella che sembrava una ghiotta occasione colta da Jesi e dalle Marche, ovvero l’apertura di un polo logistico Amazon a Jesi, arriva un nuovo intervento sul caso. A parlare è Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale. «Sono ancora ottimista perché l’operazione conviene a tutti gli interlocutori a partire dal Comune di Jesi, dalla società Interporto e dalla stessa Amazon, ma soprattutto alla Vallesina e alla nostra regione. Occorre, però, che tutti i protagonisti di questa iniziativa sappiano stare al passo, mediando fra i propri rispettivi interessi. Per quel che riguarda, la parte “pubblica” non abbiano nulla da rimproverarci».

Ciccioli vuole scagionare la Regione Marche dal pantano di autorizzazioni, bloccatesi ora in zona Interporto di Jesi. E vuole replicare a Confindustria che aveva sollecitato la Regione ad attivarsi. «La Regione ha compiuto tutti i passi necessari e la Società Interporto aspetta dal 3 marzo la firma del contratto con la Scannell e i privati», ha detto. «C’è anche l’accordo sui valori economici. Da ciò che ci risulta, dal punto di vista delle garanzie bancarie alla Scannel, pure questo tassello è a posto, individuando un meccanismo di fideiussione per la società nel caso l’affare non si realizzasse. Sono state ottenute le valutazioni favorevoli di impatto ambientale e paesaggistico, in brevissimo tempo, dal Ministero, dalla Provincia e dalla Soprintendenza, cioè da tutti gli Enti preposti. Cos’altro dovremmo fare? Se gli amici di Confindustria hanno dei suggerimenti tecnici praticabili, siamo apertissimi. 

E continua: «Onestamente, anch’io sono un po’ perplesso dagli ultimi accadimenti. È una vicenda dove ci sono, come è giusto che siano, grandi interessi pubblici, forti interessi privati e conflitti di interesse. In primo luogo, i soggetti istituzionali coinvolti hanno il solo compito di promuovere e vigilare e dovrebbero rimanere estranei alla trattativa e alla definizione degli accordi economici. In secondo luogo, a pari rilevanza ovviamente, vi è il rispetto della legalità che è la condizione indispensabile per concludere in sicurezza l’operazione. Non è il caso di ricordare cosa successe con il Cedim, gli arresti, gli imputati, i processi che si sono trascinati quasi 30 anni, paralizzando per decenni lo sviluppo dell’Interporto. La Regione Marche, gestita dall’amministrazione Acquaroli, non vuole tornare indietro a quei tempi, oggi, con società che non hanno adeguati strumenti finanziari e operativi. La società Interporto, che ha sempre operato con gli obiettivi di chiudere l’operazione al meglio, si è però anche fatta carico di problematiche altrui, che non la riguardavano direttamente. Su Amazon – conclude Carlo Ciccioli – ci sono i margini per firmare un contratto in cui ognuno, con reciproca soddisfazione, si faccia carico delle proprie responsabilità».

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