Jesi-Fabriano

Allarme siccità, agricoltura in difficoltà. Le proposte del geologo Andrea Dignani

Le comunità locali, a detta del professionista jesino, si dovranno organizzare con politiche di adattamento e mitigazione degli impatti climatici

JESI – Siccità da record nel 2022, l’anno con meno pioggia da sempre. A certificarlo è il CNR assieme all’istituto di scienze dell’atmosfera e del clima, l’Isac. È in atto, spiega anche Coldiretti, «un’evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. A cambiare significativamente in Italia è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti».

«La siccità sta interessando pesantemente la zona collinare centrosud della nostra regione, compreso il territorio di Jesi – il commento del geologo Andrea Dignani -. Questa condizione di forte siccità ha influito sulla disponibilità idrica su diversi comparti economici e sociali. Le analisi climatiche non ci rassicurano, questi eventi accadranno sempre più per il futuro. Aspettando reali interventi per contrastare il cambiamento climatico a livello globale (per questo non sono ottimista), le comunità locali si dovranno organizzare con politiche di adattamento e mitigazione degli impatti climatici».

Cosa fare quindi? Il geologo indica sei azioni da attuare al più presto:

• Aumentare l’efficienza del trasferimento dell’acqua, ridurre le perdite idriche che mediamente nelle Marche si aggirano a circa il 34%

• Aumentare il verde nelle città per contrastare il disagio dei cittadini alle ondate di calore

• Realizzare i sistemi di recupero notturno dell’umidità dell’aria per le aree verdi

• Attuare le politiche di risparmio dei consumi di acqua dei singoli cittadini e delle attività

• Praticare il riuso dell’acqua, come la riattivazione/valorizzazione dell’acquedotto industriale ZIPA che permetterebbe il riuso delle acque del depuratore

• Attuare sistemi di drenaggio urbano sostenibile (anche detti SuDS, acronimo della locuzione inglese Sustainable drainage systems): soluzioni studiate per ridurre il potenziale impatto delle piogge favorendo l’accumulo idrico e/o la restituzione in falda nei luoghi altamente urbanizzati.

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