Jesi-Fabriano

Allarme caldo e malori per le ondate di calore: come difenderci

I consigli del medico per difenderci dai problemi legati al caldo eccessivo. Attenzione anche alle congestioni e a non scambiare le patologie da caldo per Covid

JESI – Temperature roventi e raffiche di malori, soprattutto al mare dove i bagnanti si espongono al sole per la tintarella anche nelle ore di punta. Un’estate difficile questa, dove si stanno verificando spesso ondate di calore. Ma cosa sono? E come riconoscerne i sintomi? Per fare un po’ di chiarezza, ne abbiamo parlato con il dottor Stefano Galassi, medico chirurgo.

«Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione – spiega – queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute delle persone». Il caldo può dunque causare problemi alla salute quando altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. «Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente».

Ecco il rischio di una lunga esposizione a temperature elevate e tutte le conseguenze del caso. Cosa può accadere? «Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti».

Tra le conseguenze della prolungata esposizione al sole abbiamo l’insolazione; i crampi, l’edema e la congestione, frequentissima, causata per bere bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti. L’eccessiva perdita di acqua nell’organismo causa anche la disidratazione, frequente anche lo stress da calore.

«Il colpo di calore – aggiunge il dottor Galassi – si verifica quando ci si trova esposti ad una temperatura troppo alta, associata ad un elevato tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione. Può manifestarsi all’aperto, in un ambiente chiuso oppure in un luogo dove non batte direttamente il sole».

Quali i sintomi per riconoscerlo? «Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali – continua il medico – si può avere perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) fino anche a 40-41° C. E’ dunque molto importante abbassare la temperatura corporea con docce o bagni con acqua fredda, mettere asciugamani umidi alle radici degli arti (dove ci sono le grosse arterie) e sacchetti di gelo per raffreddare velocemente il tronco. L’idratazione è sempre importante, perché con il caldo e il sudore si perdono liquidi. Il capo va sempre coperto con un cappello». A volte febbre e sintomi del colpo di calore possono essere confusi per la sintomatologia del Covid-19. «I sintomi più frequenti con cui si manifesta l’infezione da Covid-19 sono febbre, tosse secca e debolezza, per distinguerlo dalle patologie associate al caldo è bene sempre sottoporsi a tampone».

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