Jesi-Fabriano

Aggressioni razziste, Jesi in Comune: «Le istituzioni locali prendano le distanze»

Il gruppo di opposizione prende le distanze dall'ennesimo episodio di violenza ai danni di una persona di colore

Il consiglio comunale di Jesi
Il consiglio comunale di Jesi

JESI – Un invito a condannare senza dubbi le aggressioni razziste che sempre più numerose si stanno verificando nel nostro Paese, arriva dal gruppo politico Jesi in Comune.

«Quanto accaduto l’altra sera a Moncalieri, all’atleta italiana Daisy Osakue non è che l’ultimo episodio di una lunga e disgustosa serie di avvenimenti che vedono persone di colore vittime di aggressioni – si legge in una nota di Jesi in Comune – La solidarietà che esprimiamo a lei e a tutte le altre persone che sono state aggredite in questi giorni nel nostro Paese è totale. Donne, uomini, giovani, bambini, lavoratori, che pagano a caro prezzo, Soumaila Sacko con la vita, il clima di odio e intolleranza che serpeggia e che si insinua con troppa leggerezza. Tacendo l’abbiamo permesso».

Il gruppo di opposizione ritiene che «nel silenzio assurdo delle forze di governo» debbano essere le istituzioni locali a prendere le distanze da «questi atteggiamenti razzisti e discriminatori alimentati e legittimati dalle posizioni rispetto alla questione migratoria. Jesi in Comune non ci sta a tacere dinanzi a queste aggressioni». A Jesi il consiglio comunale aveva discusso e approvato lo scorso febbraio un atto firmato dal consigliere Tommaso Cioncolini e dal presidente del consiglio comunale Daniele Massaccesi, che impegna l’amministrazione a sostituire la parola “razza” da atti e documenti (leggi l’articolo). Una decisione presa «pensando alla ricorrenza degli ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia costituirebbe un giusto segnale quale risposta al clima di odio e di violenza, non solo verbale, che si respira, e che mai si dovrebbe respirare». E che invece si continua a respirare e purtroppo, sembra aumentare. 

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