Jesi-Fabriano

Afa e siccità nel 2020, sono le cipolle a dirlo

Secondo le previsioni metereologiche dello jesino Alfio Lillini, elaborate utilizzando l'ortaggio, farà freddo fino al mese di aprile. Poca la pioggia

cipolla

JESI – Freddo fino al mese di aprile, afa fra giugno e luglio, variabilità ad agosto e autunno mite. Ma ciò che preoccupa di più è la siccità. A certificarlo è il tradizionale calendario delle cipolle di Alfio Lillini, realizzato seguendo la solita particolare tecnica (suddivisione della cipolla in dodici spicchi, disposizione sul davanzale di una finestra nella notte del 1° gennaio e interpretazione mattutina). Nulla di scientifico, ovvio, ma un’usanza a cui gli jesini guardano da anni con simpatia.

Alfio Lillini, foto presa dal suo profilo Facebook

«L’anno 2019 appena concluso con la luna buona (calante) di Natale è di buon augurio per un ottimo 2020, anno tuttavia bisesto (quindi funesto) – spiega Lillini -. Faremmo bene a non aspettarci un anno fertile e prosperoso, mancherà ancora l’acqua, purtroppo. I segni sono cosi chiari e marcati di una profonda siccità (già esistente). Negli ultimi 2 anni, i fossi di campagna sono sempre stati asciutti, è il caso di preoccuparsi. La falda acquifera già si è abbassata, e non di poco. Non vedremmo le mezze stagioni, il freddo ci accompagnerà fino alla fine di aprile, da giugno sole, caldo e afa non mancheranno, cosi come a luglio. Agosto non sarà il solito mese di sole caldo e sereno, sarà un po’ variabile, come pure settembre e ottobre (con poca acqua). Il freddo da novembre, l’inverno vero da dicembre. Questo è quanto le cipolle ci hanno detto. Quando la natura parla con i suoi segnali tutti i giorni, faremmo bene ad ascoltarli un po’ di più».

A detta di Lillini, «la salute dell’ambiente ci deve far riflettere sui temi della sostenibilità ambientale. Essa la si deve praticare, e non solo parlarne senza far nulla. Alle istituzioni e ai governanti il territorio, a tutti i livelli, ai cittadini tutti, il dovere di fare di più. Che mondo lasciamo ai nostri figli, e ai nostri nipoti?».

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