Jesi-Fabriano

Jesi, addio nuovo palascherma

L'ambizioso progetto di realizzazione della nuova struttura nell'area ex Sadam è definitivamente naufragato essendo venuto meno il supporto del gruppo Maccaferri. Ultimatum, intanto, sul biodigestore

Il nuovo logo dell'Ubi Banca Club Scherma Jesi.

JESI – Niente palascherma nell’area ex Sadam. L’ambiziosa struttura annunciata qualche anno fa dall’amministrazione, da realizzare in collaborazione con il gruppo Maccaferri, è naufragata definitivamente. Il glorioso Club cittadino dovrà accontentarsi dello storico palas di via Solazzi, la “casa” di campioni e campionesse olimpionici.

«Avevamo avuto riscontri molto positivi sul progetto, pure a livello nazionale – chiarisce il sindaco Massimo Bacci -. Poi è sopraggiunto il problema del gruppo Maccaferri, che era un attore fondamentale. Non sarà semplice mantenere l’investimento, così come trovare alternative». Le aziende coinvolte, infatti, che fanno capo alla multinazionale emiliana, sono attualmente in concordato preventivo e difficilmente si troveranno contributi per una struttura sportiva indubbiamente sovradimensionata per il territorio.

Novità anche sul biodigestore, che potrebbe sorgere sempre nell’area ex Sadam (o in zona Interporto). «Ritengo si sia persa, si stia perdendo, un’opportunità unica – il parere di Bacci -. Per poter usufruire degli incentivi, molto importanti per la sostenibilità del progetto, l’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti dovrebbe essere costruito entro il 2022, dopodichè i contributi saranno ridotti. Siamo arrivati al 72 per cento di raccolta differenziata, siamo tra i Comuni più virtuosi della provincia ma non abbiamo impianti per smaltire e recuperare i rifiuti.

Un paradosso che inevitabilmente porterà a un aumento costante della Tari. In sei mesi abbiamo coinvolto la cittadinanza e deliberato in consiglio. Siamo in attesa da cinque mesi di una risposta. Si stanno interpellando tutte le autorità, passaggio che se fosse stato fatto anche con l’affidamento al gestore unico sarebbe stato molto utile. Bene raccogliere tutti i pareri, ma nel frattempo non è stato effettuato il confronto politico tra le varie amministrazioni comunali e non si capisce perché. A gennaio avremo un chiarimento in Ata».

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