Jesi-Fabriano

Addio agli scavi, si pavimenta piazza Colocci a Jesi

Impresa e operai al lavoro per riposizionare, dopo quasi un anno e mezzo dalla sua rimozione all'inizio del cantiere nel maggio 2017, la copertura in selci di arenaria, così come previsto dal progetto di rifacimento. Ma resta ancora una parte da scavare, sino ad ora rimasta fuori dagli interventi effettuati

I lavori in piazza Colocci a Jesi
I lavori in piazza Colocci a Jesi

JESI – A piazza Colocci inizia a tornare, finalmente, la pavimentazione. Questa mattina, al termine della tre giorni di Fiere e della serie di eventi che per tutto il mese di settembre ha tenuto impegnato il centro storico, la “sorpresa”: cantiere aperto nell’area, operai al lavoro e macchinari attivi per ricoprire quella parte di piazza dove, fino al luglio scorso e per un intero anno, era rimasto alla scoperto il frutto dei saggi archeologici collegati al progetto di rifacimento. Erano emerse infatti murature di età medievale e, a giudizio degli esperti, le probabili tracce del palazzo comunale antenato dall’attuale Palazzo della Signoria. Da qui il lungo blocco del cantiere, fermo da giugno 2017 all’estate scorsa, quando in una giornata di fine luglio erano bastate alcune ore di lavoro per ricoprire, prima con un telo e poi con la ghiaia, l’area di scavo. Ponendo fine a quasi un anno di attesa, fra parere e necessità di concordare tempi e modalità della ripresa dell’intervento con la Soprintendenza (leggi l’articolo). La situazione aveva anche causato infiltrazioni d’acqua nel vicino palazzo Bisaccioni sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (leggi l’articolo). Ora si riparte, riutilizzando come da progetto per il manto superiore della piazza la pavimentazione in selci di arenaria che era stata smontata all’inizio dei lavori, nel maggio 2017.

Operai al lavoro in piazza Colocci

Resta ancora una parte della piazza che da scavi e sondaggi archeologici sino ad oggi non è mai stata toccata. Ovvero la porzione a ridosso di Palazzo Colocci e dell’adiacente chiesa di Sant’Agostino, rimasta di collegamento fra via Pergolesi e Palazzo Bisaccioni. Il rifacimento naturalmente riguarda anche tale residua parte di piazza Colocci e prima o poi occorrerà iniziare a scavare anche lì, rimuovendo l’attuale selciato così come si è fatto per il resto, confidando (e probabilmente sperando) che da quest’ultimo quarto lato della piazza non saltino fuori ulteriori sorprese e nuovi intoppi.

Circa 800 persone fra agosto e settembre dello scorso anno avevano hanno partecipato alle visite guidate gratuite agli scavi. Una opportunità di visione ravvicinata, a lavori degli archeologi in corso, che rappresentò quasi un unicum rispetto a quanto accade abitualmente in Italia. Risalirebbero ai secoli fra il XII e il XIII i ritrovamenti ora di nuovo interrati. Fra questi soprattutto le tracce del Palazzo Comunale medievale della città, antenato del successivo Palazzo della Signoria, di cui non si conosceva con certezza l’ubicazione ma solo l’esistenza in città fra il 1248 e il 1476. Ma sono apparsi anche resti di abitazioni, botteghe e di un tratto di strada di epoche coeve, o di poco successive, proprio all’età di Federico II di Svevia, nato a poche decine di metri nel 1194. Del tutto è stato realizzato un rilievo laserscanner per la completa archiviazione, con possibilità di utilizzo dei risultati anche per la riproduzione in 3D.

I lavori verranno a costare 250 mila euro, una volta terminata la ripavimentazione la nuova piazza Colocci non sarà più utilizzata come parcheggio.

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