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L’Abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga chiede un posto tra i siti Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco

Anche l’Abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga fra gli 8 monasteri benedettini, sparsi in sei regioni italiane, che chiedono di essere iscritti nella lista dei siti Patrimonio mondiale dell'umanità dell’Unesco

San Vittore alle Chiuse di Genga

GENGA – Anche l’Abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga fra gli 8 monasteri benedettini, sparsi in sei regioni italiane, che chiedono di essere iscritti nella lista dei siti classificati come “Patrimonio mondiale dell’umanità” dell’Unesco. «Ci stiamo lavorando da lungo tempo, in silenzio come ci è stato detto, e naturalmente ci speriamo», il commento del sindaco di Genga Marco Filipponi. Con Genga stanno partecipando all’iter i monasteri di Subiaco e di Santa Maria di Farfa (Lazio), San Vincenzo al Volturno (Isernia), San Pietro al Monte a Civate (Lecco), San Michele della Chiusa (Sant’Ambrogio di Torino), Sant’Angelo in Formis (Capua) e l’Abbazia di Montecassino (Cassino). «A breve, entro metà maggio, porteremo in consiglio comunale la delibera per l’Accordo di programma che rappresenta il percorso di condivisione che stiamo portando avanti insieme agli altri sette partecipanti a questa candidatura», precisa il Primo cittadino gengarino.

Candidatura Unesco

«Ci stiamo lavorando da lungo tempo e ci speriamo perché abbiamo la consapevolezza che è un progetto con chance concrete di andare in porto o, almeno, arrivare alla fase finale della decisione dell’Unesco», prosegue il sindaco di Genga, Marco Filipponi.

Una volta completate le adesioni, tutto verrà inviato all’ufficio Unesco di Roma affinché esprima il suo parere di conformità delle candidature ed autorizzi lo step successivo che consiste nella nomination ufficiale da inviare alla sede di Parigi. «Il progetto sarà presentato al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano entro il mese di maggio. Ci teniamo molto perché l’Abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga è per noi un motivo di orgoglio, incarna i valori universali del monachesimo benedettino, dichiarato monumento nazionale nel 1902. La sua edificazione dovrebbe risalire alla seconda metà degli anni 1000 e raggiunse il suo periodo di maggiore splendore, esercitando la giurisdizione su 42 chiese e su vasti beni e territori, all’inizio del XIII secolo. Mi auguro – conclude Filipponi – che si possa conseguire questo importante risultato che darebbe ancora più lustro al comune di Genga e a tutto l’entroterra».

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