Jesi-Fabriano

A Chiaravalle con dadi, matite e fantasia. Questo è “Kids and dragons”

Il gioco di ruolo sta vivendo un boom in Italia e nella cittadina di Maria Montessori l'iniziativa, negli spazi della biblioteca comunale, portata avanti da un gruppo di appassionati, ha avuto un successo inaspettato tra i ragazzi e gli adulti

La sessione di "Kids and dragons" a Chiaravalle
La sessione di "Kids and dragons" a Chiaravalle

CHIARAVALLE – Il gioco di ruolo è un gioco di immedesimazione in cui un gruppo di giocatori interpreta personaggi fittizi che affrontano sfide e risolvono enigmi in un mondo immaginario, di solito fantasy. Ci sono tantissimi ragazzi che amano sprofondare in quel mondo ma spesso è difficile ritrovarsi.

Dopo aver attraversato lande desolate, cavalcato draghi, risolto enigmi e rischiato la vita innumerevoli volte, sempre attorno a un tavolo, a Chiaravalle un papà ha avuto l’idea di proporre il gioco su “larga scala”. «Ho trovato ragazzi interessati a fare i master (cioè gli arbitri del gioco) e abbiamo coinvolto il Comune di Chiaravalle – racconta Michele Torbidoni -. Ci aspettavamo uno scarso feedback e invece, sorpresa, non solo erano disposti ad ascoltarci, ma ci hanno anche aiutato a livello logistico, offrendoci l’intero piano superiore della biblioteca, ed economico, mettendo a disposizione una somma sufficiente per il materiale di gioco. Da quel momento in poi abbiamo fatto molto lavoro sia a livello di contenuti, dallo scrivere un’avventura originale, modificare e semplificare le regole di gioco per l’età dei ragazzi, che di marketing, per il sito e la comunicazione». Basta scegliere chi si vuole essere: un mago, un guerriero, un druido, un chierico, e la storia e il divertimento hanno inizio per “Kids and dragons”.

La risposta è stata clamorosa. «Quasi in quaranta hanno risposto al nostro appello: tutti i tavoli della biblioteca erano pieni di bambini e l’ambiente saturo di risate e grida di maghi che lanciavano incantesimi – continua Torbidoni -. Ho scoperto che un evento del genere è una cosa praticamente inedita in Italia e se ne organizzano pochissimi in Europa. Quindi è un bel successo che potrebbe avere una forte risonanza. Un viaggio galvanizzante, faticoso e gratificante allo stesso tempo che è stato possibile anche grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale e dell’editore “Giochi uniti”. Sarebbe forte a questo punto unire tutti coloro che sono interessati a replicare l’evento in altri Comuni o località d’Italia».

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