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Sfila 16.000 euro a un 95enne. Badante a processo

L'uomo, un 56enne di origine romena, è accusato di circonvenzione di incapace. I fatti sarebbero avvenuti da marzo a giugno del 2016 a Cessapalombo. Il mese successivo l'anziano morì

MACERATA – Era stato chiamato per accudire un anziano, spariscono 16.000 euro dal conto di un 95enne. L’ultimo ammanco risalirebbe a un mese e mezzo prima della morte dell’anziano. Badante a processo per circonvenzione di incapace, sul banco degli imputati un 56enne di origine romena che secondo l’accusa in più tranche, da marzo a giugno del 2016, avrebbe sottratto al 95enne che gli era stato affidato ben 16.000 euro.

A dare l’allarme erano stati i parenti dell’anziano che viveva a Cessapalombo. I nipoti si erano accorti che qualcosa non andava sui conti correnti dello zio e si erano rivolti ai carabinieri ai quali avevano raccontato i contorni della vicenda: l’anziano era vedovo e la sua unica figlia era morta diversi anni prima. Rimasto solo, era andato a vivere con una sorella, anche lei anziana e i due erano rimasti sotto lo stesso tetto fino ai primi mesi del 2016 quando le condizioni di salute della sorella si aggravarono e i nipoti decisero che il modo migliore per prestare assistenza a ciascun parente fosse quello di accudirli ciascuno a casa propria in base alle proprie e diverse esigenze. Fu così che il 95enne tornò nella sua abitazione di Cessapalombo, ma non da solo. I parenti avevano individuato anche la persona che avrebbe potuto occuparsi di lui, un romeno che oggi ha 56 anni e che lavorava come badante. A lui era stato affidato lo zio, lui lo avrebbe dovuto seguire nelle attività quotidiane e aiutarlo, ma il romeno avrebbe fatto anche di più.

L’avvocato Guglielmo De Luca

Per l’accusa avrebbe ottenuto la delega ad operare sia su un libretto postale sia sul conto corrente che l’anziano aveva acceso all’ufficio postale di Cessapalombo e, così, abusando dello stato psichico dell’anziano dovuto alla sua avanzata età, si sarebbe appropriato delle plurime somme di denaro, per un totale di 16.000 euro. Sospettando che qualcosa non andasse per il verso giusto, i parenti richiesero la nomina di un amministratore di sostegno ma dopo poco l’anziano morì. Ieri si sarebbe dovuto aprire il processo a carico del badante romeno per circonvenzione di incapace davanti al giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo, ma per un difetto di notifica l’udienza è slittata al prossimo 13 gennaio. L’imputato, che sin dall’inizio della vicenda respinge gli addebiti, è difeso dall’avvocato Guglielmo De Luca.

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