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Lavoro in fabbrica, Confindustria Pesaro risponde ai sindacati: «L’attenzione è alta»

Il presidente Mauro Papalini: "Ci aspettiamo collaborazione dalle sigle, sbagliato far credere che vaccinazione è una gara a chi ha più soldi"

Mauro Papalini, presidente Confindustria territoriale Marche Nord

PESARO URBINO – Confindustria risponde ai sindacati che in conferenza stampa hanno parlato di «un abbassamento di attenzione nelle fabbriche» rispetto alla prevenzione covid.

Il Presidente Confindustria Pesaro Mauro Papalani precisa: «Credo che mai come in questo momento sia necessario fornire ai cittadini informazioni verificate, provenienti da fonti ufficiali e commentate senza alzare i toni dello scontro. Mi limito a fare un ragionamento sui dati di fatto con le sigle della metalmeccanica, che lamentano un presunto abbassamento del livello di sicurezza all’interno delle aziende.

Leggo quotidianamente i numeri forniti dal Servizio Sanitario regionale, fonte ufficiale per i dati che riguardano i nuovi casi di Covid-19 individuati negli ambienti di lavoro in tutte le Marche: erano 11 sul totale di 1.027 positivi (nel giorno dell’ultimo picco) e 29 su 874 (ieri) e in gran parte contagiati al di fuori l’ambiente di lavoro, inoltre – mi permetto di presumere – credo si tratti soprattutto di lavori della sanità, esposti al contagio più di ogni altro lavoratore». 

Per Papalini «gli imprenditori pesaresi hanno avviato una campagna di screening che non ha precedenti per numero di aziende aderenti, per lavoratori che si sono sottoposti volontariamente al tampone antigenico e lo fanno con scadenze continue. Aggiungo che nelle fabbriche sono stati realizzati investimenti significativi per adeguare gli standard di sicurezza e di mitigazione del contagio e che tutti i lavoratori hanno a loro disposizione quotidianamente i necessari dispositivi di sicurezza. A tutt’oggi da nessun esponente sindacale è mai venuta una segnalazione di irregolarità all’interno di una delle nostre aziende (con oltre 5 mila addetti) della metalmeccanica iscritta a Confindustria Pesaro Urbino. L’ho appreso dai media, ai quali peraltro le tre sigle sindacali non hanno fornito alcun dato certo ma solo ipotetiche segnalazioni. Per quanto riguarda la nostra Associazione, posso solo ribadire che monitoriamo quotidianamente la situazione e che se i sindacati volessero, in un clima di collaborazione, indicare eventuali criticità siamo pronti a prenderle in considerazione e risolverle».

Un cenno anche ai vaccini: «Oggi siamo di nuovo orgogliosamente in prima linea per contribuire ad accelerare la campagna di vaccinazione: dove sarà possibile e in tutta sicurezza, le imprese metteranno a disposizione spazi per le somministrazioni (e dove non ci saranno spazi possiamo attivare un camper itinerante con i dispositivi di primo soccorso previsti dal protocollo sanitario), possibilmente facendo conto sui propri medici del lavoro per non togliere professionalità e risorse alla sanità pubblica già tanto impegnata. Ancora una volta fatti concreti. Certo: oggi mancano i vaccini, ma già da oggi vogliamo essere pronti per quando le dosi promesse arriveranno con regolarità e con le giuste quantità. Vogliamo dare una mano alla nostra comunità e trovo fuori luogo sentire parlare di ‘inutile slogan’. Far credere all’opinione pubblica che la campagna vaccinale è una gara a chi ha più soldi è un gravissimo errore. E far credere all’opinione pubblica che le aziende vorrebbero scippare vaccini senza rispettare le priorità fissate dal Governo centrale è anche peggio. Mi aspetto dalle Organizzazioni Sindacali un più alto senso di responsabilità e di collaborazione».

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