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La Bcc Civitanova-Montecosaro punta alle filiali Carilo

L’Istituto civitanovese, supportato da Cassa Centrale Banca e dall’Advisor, ha formalizzato ad Ubi banca il suo interesse all'acquisto per ampliare il perimetro territoriale di copertura della sua attività. Una corsa contro il tempo prima del 23 ottobre, data della fusione di Banca adriatica e Carilo nel gruppo bergamasco

Da sinistra: il vice presidente Marco Bindeli, il dg Marco Moreschi, il Presidente Sandro Palombini

LORETO/RECANATI – La Bcc Civitanova-Montecosaro punta ad acquistare le filiali di Banca Carilo Spa per ampliare il perimetro territoriale di copertura della sua attività. Lo conferma il presidente Sandro Palombini, che spiega: «Si tratta di una crescita dimensionale e di copertura strategicamente rilevante. E la provincia di Ancona ci interessa in modo particolare, in continuità con il nostro territorio storico che abbraccia Macerata e Fermo. Siamo una Banca in salute, con importanti parametri di solidità patrimoniale e con l’intenzione di dare nuova linfa e forza propulsiva al nostro sviluppo commerciale. Si tratta di un passo importante che ci consente di raddoppiare i volumi sacrificando buona parte delle nostre eccedenze patrimoniali, ma che affronteremo con serenità».

Dopo settimane di voci e di indiscrezioni, l’Istituto di credito civitanovese rompe gli indugi e in un comunicato stampa conferma di aver inviato la proposta di acquisto delle filiali di Banca Carilo Spa ad Ubi Banca. «Nella missiva inviata – si legge nella nota  – si è formalizzato così l’interesse, peraltro già manifestato più volte sin dallo scorso anno, per la Carilo Spa. Un ramo d’azienda che, qualora la trattativa andasse in porto, sarebbe strategico per l’attività dell’Istituto di Viale Matteotti la cui attività andrebbe in tal modo a coprire anche la provincia dorica, oltre all’attuale perimetro di azione, confermandosi di conseguenza uno dei più importanti riferimenti territoriali della regione». Qualora andasse in porto, l’intervento porterebbe al sostanziale raddoppio dimensionale della Bcc Civitanova-Montecosaro.

Di «progetto che proietta la realtà di BCC verso un futuro da protagonista» ha parlato il direttore generale Marco Moreschi, aggiungendo che «siamo pronti ad avviare la fase di due diligence e di controllo a partire già dalla prossima settimana definendo insieme ad Ubi le procedure, i supporti ed i tempi di completamento necessari. Tutto ciò al fine di perfezionare quanto prima le fasi di indagini preliminari e quindi procedere al deposito dell’istanza autorizzativa presso Banca d’Italia».

Carilo, che conta ad oggi 15 sportelli, un centinaio di dipendenti ed una storia lunga più di 150 anni (è stata fondata nel 1861) è la piccola banca partecipata al 98,86% da Nuova Banca Marche spa, entrata nell’orbita di Ubi Banca che l’ha acquisita il 10 maggio 2017 insieme alla capogruppo. Come per la ex Banca Marche (oggi nominata Banca Adriatica), il processo di fusione della piccola banca lauretana nel gruppo bergamasco sarà completato il 23 ottobre prossimo, data in cui chiuderanno ben 7 dei suoi sportelli, e nel grande gruppo bergamasco trasmigreranno mutui, conti correnti, codici IBAN, dipendenti. Tutto questo accadrà tra pochi giorni, a meno che il ceo di Ubi Banca, Victor Massiah, non accetti la proposta inviata dal piccolo istituto civitanovese.

Per la Bcc Civitanova-Montecosaro, l’operazione di acquisizione potrebbe portare vantaggi nel più ampio mosaico del riassetto cooperativo imposto dalla recente riforma del credito cooperativo. La riforma mira a concentrare una galassia fatta di 317 banche e 315 miliardi di masse amministrate, 4.400 sportelli e 37 mila dipendenti, in 2.659 comuni italiani. In questo processo di riorganizzazione, le Bcc si stanno dividendo tra due poli, quello trentino guidato dalla Cassa centrale Banca SpA, e il progetto unitario targato Federcasse incentrato sulla romana Iccrea. La Bcc Civitanova-Montecosaro guarda alla Cassa Centrale Banca SpA come alla futura capogruppo, ed è proprio la Cassa Centrale ad affiancare i civitanovesi nel tentativo di acquisto delle filiali Carilo. «L’operazione di acquisizione – spiega appunto Marco Bindelli, vice presidente e amministratore delegato ai rapporti col Credito Cooperativo – verrebbe realizzata con l’affiancamento della futura capogruppo Cassa Centrale Banca SpA, la quale, oltre ad aver già confermato il proprio impegno e supporto, ne ha ribadito l’importanza strategica per il costituendo Gruppo Bancario Cooperativo. Primo segno tangibile di un importante gioco di squadra».

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