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Castelfidardo, Morales rientra a Siviglia. Un’odissea il viaggio in Spagna

Il calciatore fidardense è tornato dalla famiglia dopo due voli cancellati e un viaggio durato più di 24 ore: «Ho temuto di non farcela». Intanto anche in terra spagnola è emergenza Coronavirus

"Paquito" Morales con il presidente del Castelfidardo Franco Baleani

CASTELFIDARDO – Dopo la sospensione dei campionati e degli allenamenti, il calciatore spagnolo del Castelfidardo Juan Francisco Morales Carrasco (per tutti Paquito) è riuscito a rientrare in patria a Siviglia venerdì scorso, 13 marzo.

Una decisione presa di comune accordo con la società per raggiungere i propri familiari durante il periodo di stop forzato. Ma il viaggio di rientro in Spagna è stato una vera e propria odissea, con i voli aerei dall’Italia via via cancellati con il progredire dell’emergenza Coronavirus.
 
«Avevo un biglietto aereo Bologna-Siviglia giovedì scorso – spiega Paquito – l’hanno cancellato e ho dovuto prenderne un altro, stavolta Bologna-Porto , ma anche questo è stato cancellato. Ho avuto l’ultima opzione per prendere un biglietto Bologna-Londra, che è regolarmente partito.  Poi da Londra ho preso un volo per Madrid e da lì infine in treno fino a Siviglia. Ho trascorso più di 24 ore in viaggio per tornare a casa».

Hai avuto paura di non farcela?
«Non sono stati bei momenti. Mi sentivo impotente. Devo ringraziare i dirigenti del Castelfidardo, Vittorio e Riccardo in particolare, che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato con l’organizzazione del viaggio. Per fortuna sono stato riuscito a prendere quel volo per Londra. Poi lì non sapevo ancora se ce l’avrei fatta rientrare a Madrid, ma ho voluto credere nella “buena suerte” e mi è andata bene, ho trovato un aereo per tornare a casa. Ho trascorso alcune ore piuttosto brutte con la paura di non poter riabbracciare la mia famiglia».

Com’è la situazione ora in Spagna?
«In questo momento la situazione è praticamente la stessa di una settimana fa in Italia. Hanno iniziato a chiudere tutto tranne i supermercati e le farmacie. Il Governo ha ordinato a tutti gli spagnoli di rimanere a casa per cercare di fermare le infezioni. Le persone stanno diventando molto più consapevoli del problema e stanno iniziando ad avere paura».

E a Siviglia dove ti trovi con la tua famiglia?
«Da noi i casi sono ancora pochi, la maggior parte delle persone colpite si trova nella zona di Madrid, ma i numeri purtroppo sono in rapida crescita».

Difficile tornare a parlare di calcio in questo momento…
«Anche qui in Spagna i campionati restaranno fermi per due settimane. La speranza di tutti è che si possa tornare presto alla normalità, qui come in Italia, e che si possa tornare a giocare».

I tifosi ti aspettano a Castelfidardo quando l’emergenza sarà passata…
«Non vedo l’ora di tornare e aiutare la squadra per queste ultime sette partite che ci restano da giocare. Vorrei tornare per vincere il campionato e poter restituire tutta questa gioia ai nostri tifosi che lo meritano dopo giorni così difficili».

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