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«La terapia intensiva dell’ospedale di Fermo non si tocca»: i sindaci scrivono alla Regione

I 38 primi cittadini hanno inviato una lettera al presidente regionale Francesco Acquaroli e all'assessore alla sanità Filippo Saltamartini: la Giunta regionale ha stabilito infatti che il nosocomio Augusto Murri sarà Covid

Fascia sindaco

FERMO- Sono tutti compatti e contrari i sindaci del Fermano in merito alla posizione dalla Giunta che ha stabilito che l’ospedale Augusto Murri del capoluogo, l’unico in Provincia, è Covid per tutto il percorso e quindi anche il reparto di terapia intensiva. I primi cittadini hanno deciso di inviare una lettera al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e all’assessore alla sanità Filippo Saltamartini.

«Come sindaci della Provincia di Fermo siamo a rappresentare un tema per noi fondamentale sul territorio – si legge nella missiva inviata a Palazzo Raffaello -. L’ospedale Murri, è cosa risaputa, rappresenta l’unica risorsa sanitaria completa sul territorio dell’intera Provincia di Fermo: unico punto di accesso per le prestazioni, le cure programmate e di urgenza, necessarie ai nostri concittadini. Così nei reparti nelle U.O.C. così in chirurgia e terapia intensiva, tra loro legati indissolubilmente dalla presenza del personale della stessa U.O. di rianimazione ed anestesia».

L’ospedale Augusto Murri di Fermo

«Presso il Murri vi è anche la presenza di un eccellente U.O.C. di malattie infettive, solitamente utilizzabile per 15 degenti e oggi ampliato fino a circa cinquanta degenti, sacrificando altri spazi, reparti del nosocomio che, ricordiamo di nuovo, è l’unico dell’intera Provincia – proseguono i sindaci -. Lo vogliamo ribadire senza possibilità di fraintendimenti: Fermo deve fare la sua parte e lo sta facendo in maniera importante con l’utilizzo del reparto di malattie infettive che ad oggi raccoglie la maggior parte di pazienti provenienti da altre province. Ma un discorso diverso deve essere fatto per la terapia intensiva: non si può chiedere al Murri e quindi ad un’intera Provincia di bloccare tutte, o gran parte, delle attività operatorie o di rinunciare ad una rianimazione territoriale».

«Guardando le Province attigue, difatti, si vede operante quantomeno una terapia intensiva covid free per territorio: una ad Ascoli, molteplici nel territorio della provincia di Macerata stante la presenza del Covid Hospital: il territorio della Provincia non può e non deve rimanere senza terapia intensiva – sottolineano a gran voce i primi cittadino -. Errore già commesso nella prima, improvvisa, ondata Covid ma che oggi non può essere replicato con la possibilità di una previa, seppur breve, pianificazione possibile alla luce della precedente esperienza. E non si può nemmeno immaginare il prelievo in consistente blocco del personale della U.O.C. di terapia intensiva poiché ciò significherebbe comunque bloccarne l’attività di reparto: ci permettiamo, sommessamente, di suggerire un limitato coinvolgimento del personale di tutti i nosocomi regionali covid free per sostenere l’impegno del Covid Hospital di Civitanova laddove, ovviamente, non si trovassero o non si ritenessero valide soluzioni di gestione esterna».

«Contiamo nella massima comprensione da parte di questa Giunta vista la estrema comprensibilità delle ragioni, e delle preoccupazioni, espresse con la presente missiva da questo territorio» concludono i trentotto sindaci del Fermano.

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