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Servigliano, il campo di prigionia diverrà un monumento nazionale. Il sindaco: «Fra i progetti anche un museo digitale»

In Senato è stato approvato il disegno di legge, di cui è primo firmatario il senatore marchigiano dem Francesco Verducci, per istituire un monumento nazionale

Il Parco della Pace (foto da www.lacasadellamemoria.com)

ANCONA – «Siamo molto contenti di questo riconoscimento che testimonia l’importanza del nostro territorio nella storia del ‘900 e abbiamo in cantiere numerosi progetti per valorizzare l’area». Il sindaco di Servigliano (Fm) Marco Rotoni commenta così la notizia che il Parco della Pace, ex campo di prigionia, diverrà un monumento nazionale. È stato infatti approvato all’unanimità dalla commissione Cultura del Senato il disegno di legge di cui è primo firmatario il senatore marchigiano dem Francesco Verducci, vicepresidente della settima commissione di Palazzo Madama.

Un provvedimento che ha incassato la firma anche della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, e dei senatori di diverse forze politiche: Andrea Marcucci (Pd), Gianluca Perilli (M5S), Davide Faraone (Iv), Loredana De Petris (Leu), Julia Unterberger (Autonomie), Anna Maria Bernini (Fi), Luca Ciriani (Fdi) e Massimiliano Romeo (Lega). La legge dovrà essere approvata in Aula.

Da sinistra Verducci, Segre, Rotoni

L’iter era stato avviato già nel 2019 dopo la visita a Servigliano della senatrice Liliana Segre. In occasione della Giornata della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, il sindaco annuncia che tra le iniziative che intende attuare per valorizzare quello che diventerà un monumento nazionale c’è l’implementazione della casa della memoria, il recupero della cinta muraria del campo di prigionia dove a partire dall’ottobre del 1943 furono imprigionati 61 ebrei. L’obiettivo del primo cittadino è quello di potenziare l’aspetto didattico per consentire l’ingresso nella struttura agli studenti così che possano visionare i documenti custoditi dall’associazione  La casa della Memoria di Servigliano. Tra i progetti c’è quello di dare vita ad un museo digitale con la consultazione online dei documenti storici, la realizzazione di sale convegni e il recupero delle strutture adiacenti al campo di prigionia.

«Diventare monumento nazionale apre orizzonti per intercettare fondi da tradurre in azioni concrete di sviluppo culturale, con l’obiettivo di dilatare la Giornata della Memoria così da tenere viva l’attenzione su questo dramma storico anche nelle altre giornate dell’anno» spiega il primo cittadino. Il messaggio storico della giornata della memoria è ancora più attuale con la pandemia, secondo Rotoni, perché il coronavirus, isolando i cittadini per evitare il prolificarsi del contagio, «ci fa comprendere quanto è importante lo stare insieme e quanto è drammatico l’accanimento sull’uomo».

«La fragilità del senso di comunità è uno dei “nervi” scoperti dalla pandemia, e questo deve spingerci ad una riflessione sull’importanza della solidarietà, oggi come allora, quando grazie alla sensibilità dei cittadini 30 ebrei furono nascosti e riuscirono a salvarsi», uno spirito di comunità che, secondo il sindaco, «è sempre più attuale e da riscoprire».

Il senatore Francesco Verducci nel commentare il primo via libera al Senato ha sottolineato che «una società che perde la memoria rimane cieca e senza identità» e che la legge «ha un valore speciale: quand’ero ragazzino tra quelle baracche era nato un campetto di calcio, dove in tanti siamo cresciuti in partite interminabili. Il campo di Servigliano è un crocevia del Novecento, fatto di eventi terribili causati dalla barbarie della dittatura e dei totalitarismi, e fatta dei grandi ideali che hanno dato vita alla Resistenza, alla Repubblica, alla democrazia. Tutti noi dobbiamo saperlo e abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazione l’esperienza e la memoria di quanto accaduto, perché non va mai persa la consapevolezza di ciò che è stato e del tempo che si viveva».

L’associazione La Casa delle Memoria, è nata nel 2001 «per iniziare un percorso di educazione degli studenti e dei giovani alla pace – dichiara il presidente Giordano Viozzi – : raccontiamo loro cosa è successo nel campo di prigionia affinché quanto accaduto non si ripeta più». Tanti gli studenti che negli anni sono stati accolti dall’associazione: solo nel 2019 fino a marzo 2020 oltre 1.000, poi la pandemia ha imposto un blocco.

Quest’anno in occasione della Giornata della Memoria il tradizionale incontro con i giovani sarà virtuale, un cambiamento imposto dal virus che però non perderà il suo valore: all’appuntamento online parteciperanno infatti oltre 200 studenti dell’Itis Montani di Fermo che potranno ascoltare la storia dalla viva voce di uno dei figli di una famiglia ebrea superstite, salvata dalla deportazione.

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