Ascoli Piceno-Fermo

Montegiorgio, lo streetwear Dsg alla conquista dei giovani. «Dopo l’Expo di Dubai ora Cina e Stati Uniti»

Il brand è un'idea dell'azienda Moodis, guidata dalle sorelle Claudia ed Eleonora Streppa. «Volevamo creare qualcosa che fosse diretto alle nuove generazioni»

L'azienda Moodis di Montegiorgio ha creato il brand Dsg

MONTEGIORGIO – Un brand nato con l’idea di creare per i millenials e la generazione Z uno stile eclettico, ma dal gusto ricercato. Con questo obiettivo l’azienda Moodis srl di Montegiorgio, guidata dalle sorelle Claudia ed Eleonora Streppa, nel 2018 ha creato Dsg, un brand che sta conquistando i più giovani, ma non solo. L’azienda è stata anche tra quelle scelte dalla Regione Marche per partecipare al recente Expo che si è tenuto da Dubai.

Com’è nata l’idea di Dsg?

«Volevamo creare qualcosa che fosse diretto alle nuove generazioni – spiega Claudia Streppa -, un pubblico che ama vestire in modo glamorous, sexy, spiritoso, che vuole creare il proprio outfit e vestire comodo. Amiamo definire Dsg un “creatore di immagine”, sempre diversa, sempre accurata, non delimitata dai comuni modi di vestire. La versatilità dei modelli e la possibilità di creare outfit caratterizzati da una forte personalità fanno di Dsg un partner ideale per chi desidera interpretare la moda in modo originale, puntando sul binomio fashion e comfort».

La vostra è stata una delle aziende scelte dalla Regione per partecipare all’Expo di Dubai, com’è stato ritrovarsi in presenza tra giornalisti, acquirenti e altri produttori mondiali?

«Aver fatto parte del gruppo di aziende selezionate dalla Regione Marche, ci ha reso orgogliose. Il nostro impegno nella creazione di questa nuova capsule collection, è stato fortemente sostenuto dall’energia che il nostro progetto Road to Dubai ci ha trasmesso. Sicuramente l’appuntamento è stato un buon viatico per ripartire dopo due anni difficili. Per noi è stato in crocevia importante, con operatori arrivati da tutto il mondo, in particolare dalla Cina e dall’India. Abbiamo riscontrato un buon fermento intorno alle nostre proposte e ci siamo presentanti a diversi giornalisti e influencer per far circolare il nostro brand anche sui social».

La vostra azienda lavora molto con l’estero, con la crisi del mercato russo a seguito dello scoppio della guerra, avete rivisto le esportazioni?

«Uno dei mercati in cui vendevamo di più erano proprio la Russia e i Paesi dell’ex Unione Sovietica e, per la nuova collezione prevista a giugno, ci puntavamo, tanto che abbiamo ancora dei clienti in stand-by. Ancora non sappiamo se le boutique del lusso manterranno i loro mercati, per cui al momento siamo ancora in attesa di capire come si evolverà la situazione. Ovviamente speriamo tutti per il meglio e che la guerra finisca presto. Questa situazione, però, ci ha portato anche a valutare altri mercati di riferimento come la Cina, ma vogliamo iniziare a fare un discorso anche sull’Europa e sugli Stati Uniti».

Quali le tendenze per la prossima collezione primavera-estate?

«Dopo tutto questo periodo di pandemia in cui la tuta è diventato uno dei capi più utilizzati, abbiamo deciso di spostare un po’ il prodotto su qualcosa di più sartoriale, ma sempre sportivo, perché la gente ha voglia di uscire, vestirsi e curare di più l’abbigliamento. Per la donna ci saranno cose un po’ più femminili e tanto colore, mentre per quanto riguarda l’uomo stiamo cercando vestibilità comode, ma con tessuto più sartoriale. Abbiamo inserito camicie e qualche capospalla dal taglio sportivo».

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