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Le Marche al Micam, «Le istituzioni hanno aperto gli occhi sull’importanza del comparto»

Sono 104 gli espositori marchigiani presenti all'92esima edizione della kermesse dedicata alla calzatura. Nel territorio marchigiano sono due le province in cui si concentra di più l’attività calzaturiera: Fermo e Macerata

Immagine di repertorio

MILANO – Il Micam e le Marche. Sono 104 gli espositori marchigiani presenti all’92esima edizione della kermesse dedicata alla calzatura. Nel territorio marchigiano sono due le province in cui si concentra di più l’attività calzaturiera: Fermo, con 2.297 imprese, è prima in Italia per numero assoluto di imprese che fabbricano calzature, in cui ha sede il 19,3% delle imprese calzaturiere italiane; Macerata, con 970 imprese, terza in Italia.

Domenica 19 settembre il punto con l’annuale incontro organizzato da Camera Marche dal titolo “Focus sui nuovi modelli di business delle imprese calzaturiere”. Un appuntamento divenuto cuore dell’opening della fiera internazionale di settore più importante al mondo, forte della presenza di un parterre di istituzioni rappresentate ai massimi livelli. Centrale la disamina condotta dal rettore della Politecnica Gian Luca Gregori da cui è partita poi la riflessione dei relatori. Presenti, tra gli altri, anche il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il governatore Acquaroli, Mirco Carloni, vice presidente e assessore alle Attività produttive, e Guido Castelli, assessore al Bilancio Regione Marche, il presidente di Camera Marche, Gino Sabbatini.

«Si, le istituzioni sembrano aver preso in cura il calzaturiero marchigiano, come mai è successo prima d’ora, fatto di cui va riconosciuto il merito a Camera Marche e al presidente, connettore prezioso. La politica ha dato prova, ancora, di ascoltare la base attraverso le classi intermedie che siamo noi. La politica è andata al di là del colore politico e realizzato davvero la famosa sinergia tra politica camerale e regionale. Le Marche azzeccano le politiche giuste», ha detto Giuseppe Mazzarella di Confartigianato Marche.

«La presenza non solo di Acquaroli ma di suoi due assessori determinanti è un segnale di coesione e interesse che responsabilizza anche noi Categorie; ora dobbiamo fare sintesi non si sfugge, tocca anche a noi prendere un impegno, concertare. Le istituzioni si sono messe a disposizione, anche indicato soluzioni: ora spetta alle Categorie trovare il metodo per attuarle e renderle efficaci», spiega Paolo Silenzi, Cna Marche.

Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico e vicepresidente di Assocalzaturifici dice: «Le istituzioni hanno aperto gli occhi sull’importanza del comparto, l’Assocalzaturifici sulla realtà marchigiana. Dobbiamo andare avanti uniti. L’aspettativa era alta, la realtà riesce ad essere al’altezza di quello che speravamo. Non vivremo di sola fiera né di solo digitale: è la politica lo ha capito, parlandone insieme all’incontro e visitando gli stand. Un mosaico non si fa con una tessera sola».

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