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Il campo di prigionia a Servigliano è monumento nazionale: c’è l’ok del Senato

Il ddl è stato approvato all'unanimità: ora toccherà alla Camera pronunciarsi. La proposta del senatore marchigiano Verducci è stata siglata anche dalla senatrice Segre

Il Parco della Pace (foto da www.lacasadellamemoria.com)

ANCONA – È stata approvato questa mattina al Senato il disegno di legge per l’istituzione del campo di prigionia di Servigliano a monumento nazionale. Il ddl (disegno di legge) ad iniziativa del senatore marchigiano Pd Francesco Verducci, siglata tra gli altri, anche dalla senatrice a vita Liliana Segre  ha incassato l’unanimità. Ora la parola passa alla Camera.

«È un provvedimento che ha grande significato, in particolare nel tempo che viviamo in cui c’è chi vuole cancellare torti e ragioni storiche dichiara il senatore Verducci -. Oggi teniamo fede agli obblighi verso la Repubblica, i Padri Costituenti e le giovani generazioni. Perché la democrazia va conquistata ogni giorno e la memoria è l’antidoto più potente ai mali che la corrodono: l’intolleranza, le discriminazioni, le diseguaglianze. La memoria rende liberi».

Da sinistra Verducci, Segre, Rotoni in occasione della visita della senatrice a vita a Servigliano

L’ex campo di prigionia di Servigliano, nel Fermano, «è un simbolo, uno dei punti che formano una mappa della memoria che lega innumerevoli città in tutta Europa – sottolinea Verducci -. Una mappa che va tracciata e conservata, per consegnare alle nuove generazioni la memoria di ciò che è stato. La memoria per vivere ha bisogno di luoghi. Una società che perde la memoria rimane cieca, senza identità e senza futuro. Questa legge – ha proseguito Verducci – si lega alla battaglia culturale e politica per rafforzare lo studio della storia nei programmi scolastici. Storia, memoria e democrazia sono indissolubilmente legate. Questo disegno di legge è stato sottoscritto da tutti i capigruppo, di tutte le forze politiche. In particolare la firma di Liliana Segre le conferisce un valore inestimabile».

Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

A sottolineare il valore in termini di memoria è anche il senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti che ricorda come l’ex campo di prigionia «fu costruito durante la Prima Guerra Mondiale per accogliere i prigionieri di guerra austroungarici, poi, nella seconda guerra mondiale, fu prima usato per la detenzione di soldati angloamericani e poi come campo di concentramento per gli ebrei in attesa della deportazione ad Auschwitz. Infine fu un centro di accoglienza per profughi giuliano-dalmati fino al 1955 quando venne definitivamente chiuso».

Nel 2001 a Servigliano è nata l’Associazione Casa della Memoria con l’obiettivo di recuperare la memoria storica delle vicende che riguardano il campo di prigionia, dove viene raccolto e conservato materiale documentario dell’epoca e vengono svolte attività divulgative e didattiche.

«Aver dichiarato questo luogo Monumento nazionale – conclude Coltorti – è il giusto riconoscimento del valore della storia che ancora oggi racconta, e una concreta valorizzazione della sua testimonianza a memoria delle future generazioni».

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