Fabriano

Whirlpool: prima Renzi poi Di Maio. Ma i pilastri dell’accordo non cambiano

Investimenti, rientro di produzioni dall’estero in Italia, ammortizzatori sociali conservativi, incentivi all’esodo. Sono questi i quattro elementi sui quali si regge la proposta sottoscritta al Mise il 25 ottobre. Gli stessi sui quali si fondava la precedente intesa 2015/2018

L'incontro al Mise che ha portato alla firma

FABRIANO – Investimenti, rientro di produzioni dall’estero in Italia, ammortizzatori sociali conservativi, incentivi all’esodo. Sono questi i quattro pilastri sui quali si regge l’ipotesi di accordo sottoscritta, il 25 ottobre, nell’ambito della vertenza Whirlpool. Gli stessi pilastri del precedente piano triennale, dunque una continuità nelle tracce da seguire ben evidente. A Melano, a esempio, rientrarono produzioni dall’estero nel settore del “caldo”. Poi, però, le quote di mercato perso hanno determinato nuovi esuberi che, ora, sulla carta sono nuovamente azzerati. Si spera che nei prossimi tre anni non ci siano problemi di natura industriale.

Tornando all’attualità, al Mise, i rappresentanti istituzioni – Ministero e Regioni – e delle parti sociali, hanno raggiunto l’accordo al termine di una lunga giornata di trattativa che ha visto nascere, alla fine, il piano di accordo 2019-2021. Ipotesi di accordo che sarà presentata nei prossimi giorni nei vari siti della multinazionale americana e, quindi, votata dai lavoratori attraverso il referendum. Il “si” appare scontato.

L’azienda è impegnata a sviluppare un piano industriale per il triennio 2019-2021 e volto a: completare il percorso di consolidamento e rafforzamento dei siti produttivi in Italia già avviato con il piano 2015-2018; perseguire una strategia sostenibile per l’Italia; pianificare nuovi e significativi investimenti pari a 250 milioni di Euro in attività di innovazione di prodotto, processo e ricerca e sviluppo. Nello specifico, per Fabriano, si prevedono circa 24 milioni di euro di investimenti a Melano, regionale per i piani cottura ad alta gamma, per il prossimo triennio. Per la sede impiegatizia cittadina, a titolo esemplificativo, ci saranno le funzioni relative a: R&D lavaggio, Qualità, Consumer Service, oltre al supporto per altre funzioni.

La Whirlpool si è impegnata a prevedere un piano di incentivi alla mobilità volontaria. Mentre il Ministero del Lavoro concederà nuovi ammortizzatori sociali conservativi: cassa integrazione a rotazione fino al 31 dicembre 2020. La multinazionale americana e le organizzazioni sindacali si incontreranno per definire accordi relativi all’applicazione degli ammortizzatori e per programmare, durante i periodi di utilizzo degli stessi, i necessari interventi formativi e di riqualificazione per il personale. Attraverso il combinato di tutte queste misure, si dovrebbe arrivare a un azzeramento degli esuberi potenziali. Come si prevedeva nel piano 2015/2018, ma poi il mercato non ha prodotto gli effetti sperati e auspicati.

Come detto, l’ipotesi di accordo sarà ora illustrata ai lavoratori in apposite assemblee e, quindi, sottoposta a referendum. Se vincerà il “si”, come appare ampiamente scontato, l’accordo diventerà ufficiale e sarà sottoposto – dal 2019 al 2021 – a controlli periodici: semestrali al Mise e trimestrali sui vari territori.

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