Fabriano

Fabriano, Whirlpool: 20mila piani elettrici in più a giugno, meno cassa integrazione

Nello stabilimento di Melano una buona notizia legata a un aumento produttivo che garantirà maggiori giornate lavorative. Nel reparto dell’elettrico si è tornato a lavorare regolarmente otto ore al giorno

Interno dello stabilimento di Melano

FABRIANO – Produzione di piani elettrici incrementata nello stabilimento Whirlpool di Melano a Fabriano. Altri 20mila pezzi per il mese di giugno rispetto a quanto ipotizzato a fine maggio e ciò permetterà di realizzarne 105.000, a fronte della previsione iniziale che era stata di 85.000 piani cottura, ben distante comunque dai 160mila previsti nel budget pre-Covid. Va da sé che tutto questo comporterà un minore utilizzo della cassa integrazione, tanto è vero che nel reparto dell’elettrico si è tornato a lavorare regolarmente otto ore al giorno.

Si tratta, senza dubbio, di un bel segnale, soprattutto se si tiene conto del fermo produttivo che nei mesi scorsi aveva caratterizzato negativamente la fabbrica di Melano, a causa dell’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus, ma è chiaro che siamo ancora indietro rispetto alle prospettive diffuse a suo tempo, anche considerando che è imminente un nuovo stop dell’impianto fabrianese. Gli stessi sindacati ostentano la massima cautela. «Un aumento della produzione è sempre importante – sottolinea Pierpaolo Pullini, segretario provinciale della Fiom – ma non dimentichiamo che la previsione pre-Covid per il mese di giugno era di produrre ben 160.000 pezzi, per non parlare di quella fatta in occasione della firma dell’accordo al ministero dello Sviluppo economico nell’autunno 2018. Non sappiamo se questa crescita produttiva sia dovuta alla ripresa del mercato o, magari, a esigenze di magazzino. Certo è che resteremo vigili, affinché tali oscillazioni improvvise non abbiano poi ricadute negative sui dipendenti».

Le organizzazioni sindacali attendono con ansia che l’azienda li convochi per un vertice in sede nazionale per affrontare la questione del nuovo piano industriale con al centro la spinosa situazione dovuta alla conferma della chiusura dello stabilimento di Napoli, prevista per ottobre. Ma anche il ricorso agli ammortizzatori sociali per gli altri stabilimenti italiani della multinazionale americana, anche nei siti marchigiani: Melano a Fabriano e Comunanza (Ap). Oltre, naturalmente, al destino della sede impiegatizia fabrianese.