Fabriano

Vertenza Elica, Lupini: «L’azienda non consideri le Marche una periferia»

Secondo la consigliera regionale del M5S, la multinazionale fabrianese dovrebbe compiere ulteriori passi in avanti nella trattativa. Chiesto anche ai sindacati di non cedere alla tentazione di abbandonare il tavolo

Simona Lupini

FABRIANO – «Poche buone notizie sul fronte della vertenza Elica», secondo la consigliera regionale del M5S, Simona Lupini, che commenta gli esiti del tavolo istituzionale al Mise del 19 ottobre scorso che, di fatto, non ha portato a novità sostanziali in merito al numero degli esuberi che la multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, ha dichiarato nell’area del Cooking, fermi a circa 200 sui 409 indicati nel piano strategico 2021-2023 presentato lo scorso 31 marzo e “congelato” per l’avvio della trattativa sindacale e istituzionale. «L’azienda ha fatto alcuni passi in avanti, tagliando ancora gli esuberi previsti, ma le garanzie sui prodotti e i volumi sono ancora fragili: i lavoratori e le famiglie sono sottoposti a uno stress pesantissimo», afferma la Lupini che invita tutte le parti, azienda e sindacati, «a non cedere alla tentazione di abbandonare il tavolo. La trattativa deve continuare, con la forte mediazione del MISE rappresentato dalla viceministra Todde e un ruolo sempre più attivo della Regione Marche, che ha presentato impegni e proposte con una risoluzione unitaria del Consiglio Regionale», sottolineando come dall’azienda ci si aspetti «un piano industriale che non consideri l’Italia e le Marche come una periferia produttiva».

Un discorso da allargare

L’attenzione di Simona Lupini va oltre il caso specifico, verso il «forte deterioramento delle condizioni di competitività delle Marche»: serve quindi «un reinvestimento forte sul territorio attivando gli strumenti del MISE, e un intervento strutturale, come la decontribuzione Sud su cui il ministro Giorgetti ha fatto alcune aperture». E poi il richiamo a spendere in maniera consapevole e partecipativa le risorse che verranno dalla programmazione europea. «Dobbiamo avere già chiaro da ora come spendere i futuri fondi UE per le Regioni in transizione, condividendo questa opportunità con tutta la comunità marchigiana: se non li metteremo a frutto per migliorare strutturalmente la competitività e la produttività delle imprese marchigiane, non potremo che continuare a rincorrere crisi su crisi». Infine, la parte da scegliere. «Sono a fianco dei lavoratori in questa battaglia – conclude la consigliera Lupini – nessuno si scordi che in ballo qui c’è il futuro di centinaia di persone: tutti si impegnino a ridurre l’impatto di questa vicenda sulle famiglie di un territorio che ha già pagato abbastanza».

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