Fabriano

Vertenza Elica, incontro sindacati-azienda al tavolo locale

Si terrà domani. I rappresentanti dei sindacati di categoria ne avevano invocato la convocazione per iniziare un confronto sui temi legati a esuberi, produzioni e chiusure, attualmente "congelati" dalla multinazionale

L'iniziativa di Associazione Fabriano Progressista

FABRIANO – Domani, 13 luglio, riunione del tavolo tecnico in sede locale nell’ambito della vertenza Elica. I rappresentanti dei sindacati di categoria ne avevano invocato la convocazione per iniziare un confronto sui temi legati a esuberi, produzioni e chiusure. I vecchi contenuti del piano strategico, oggi congelati, dalla multinazionale di Fabriano leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti.

Intanto, non si ferma la mobilitazione promossa da Associazione Fabriano Progressista, forza presente in consiglio comunale con Vinicio Arteconi. «Abbiamo accolto con soddisfazione la decisione della dirigenza Elica di rivedere il piano della delocalizzazione delle produzioni in Polonia, che avrebbe previsto il licenziamento di 409 operai. Le lotte intense dei lavoratori, a cui va tutto il merito per essere riusciti a non farsi dividere e malgrado i tentativi e i comportamenti antisindacali messi in atto dall’azienda, hanno scongiurato il licenziamento di massa della quasi totalità delle maestranze degli stabilimenti di Cerreto D’Esi e Mergo. Ora si apre una nuova fase, non meno impegnativa, dove Fiom-Fim-Uilm non possono che vigilare sull’andamento dell’azienda e, come sbandierato dalla dirigenza Elica, verificare se il rientro di parte della produzione dalla Polonia, sia reale», le parole di Arteconi.

Firme e raccolta fondi

Arteconi ricorda come una loro iniziativa, portata avanti in queste settimane, vale a dire la lettera-appello rivolta al presidente di Elica, Francesco Casoli, sia stata sottoscritta da oltre 1.000 persone «che hanno firmato nel punto raccolta in piazza del Comune nelle 4 uscite effettuate dai nostri militanti. In più sono stati raccolti 800 euro da destinare alla cassa di resistenza promossa della RSU degli stabilimenti di Elica».

Infine, un appello alle forze politiche regionali per l’avvio dell’iter da parte del Consiglio regionale per il riconoscimento “dell’Area di Crisi Complessa” «per il territorio dell’entroterra fabrianese, che registra qualcosa come 6mila disoccupati. Se non vogliamo condannare Fabriano al continuo depauperamento dei servizi e posizionarla ai margini della produzione industriale è necessario procedere nella direzione sopra indicata, così come già avvenuto per i territori del sud delle Marche», conclude il consigliere di Associazione Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi.

Ti potrebbero interessare