Fabriano

Un docufilm sulla storia dell’Aquila reale ferita

A lavorarci il presidente del Wwf regionale, Jacopo Angelini, che potrebbe poi chiedere che sia proiettato negli istituti scolastici cittadini. L’iter giudiziario nei confronti del presunto bracconiere non è ancora iniziato. Ma qualora si arrivasse al processo, l’associazione ambientalista si costituirà parte civile

L'aquila ferita nel momento del rilascio

FABRIANO – Un Docufilm sulla storia di Gaia, il giovane esemplare di aquila reale ferito nell’agosto scorso a Fabriano. A lavorarci il presidente del Wwf regionale, Jacopo Angelini, che potrebbe poi chiedere che sia proiettato negli istituti scolastici cittadini. L’iter giudiziario nei confronti del presunto bracconiere non è ancora iniziato. Ma qualora si arrivasse al processo, l’associazione ambientalista si costituirà parte civile.

La vicenda di Gaia ha commosso non solo il fabrianese, ma buona parte dell’Italia, vista la risonanza mediatica che ha avuto. Vola libera nei cieli del Parco Gola della Rossa e di Frasassi, dal 19 settembre scorso, il giovane esemplare di aquila reale che era stata impallinata da un cacciatore/bracconiere con una fucilata nella zona di Albacina di Fabriano. A trovare il rapace ferito gravemente era stato un altro cacciatore che ha prontamente effettuato la segnalazione, contribuendo a salvargli la vita. Il recupero era stato effettuato su richiesta dei carabinieri forestali dai volontari della sezione Enpa di Fabriano, nello specifico dalla volontaria Laura Gozzi, dopo essere stati autorizzati dalla polizia provinciale con la quale l’Enpa fabrianese ha una convenzione da oltre quindici anni per il recupero, la cura e la riabilitazione della fauna selvatica presso il Cras Fratello Lupo di Cerqueto di Genga. L’aquila reale juvenilis è stata visitata dai veterinari Alessandro Traballoni e Alessandro Colombo e dalle lastre radiografiche si è evidenziata la gravità della situazione: numerosi pallini da caccia sia nel cranio che nel corpo.

«Abbiamo deciso di posizionare una radio satellitare da un tecnico zoologo dell’università di Valencia, che ha montato queste radio su numerose aquile reali in Spagna, che ci permetterà di controllarla tutti i giorni dopo il rilascio in natura. Si tratta di una prima volta assoluta e i dati che stiamo ricevendo sono utilissimi», evidenzia Angelini.

«Il docufilm è un’idea sulla quale stiamo lavorando da tempo. Una parte è già pronta ed è stata proiettata nell’ambito dei festeggiamenti per il ventennale del Parco Gola della Rossa e di Frasassi. Cercheremo di completarlo nel più breve tempo possibile e, poi, coinvolgeremo le scuole», conclude.

Dal punto di vista investigativo, dopo che i carabinieri forestali hanno identificato il possibile bracconiere e sequestrato l’arma utilizzata, si attendono le decisioni degli organi inquirenti. Ben sapendo che, in caso di processo, il Wwf e il Parco, si costituiranno parte civile.

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